Cambiamenti climatici: le produzioni viticole sono le più colpite

da Redazione uvadatavola.com

L’analisi dei dati della produzione agricola mostra che, oltre alla pesca, anche l’agricoltura risentirà in misura importante dell’aumento delle temperature.

Gran parte della produzione agricola italiana è infatti a rischio siccità, avendo un’impronta idrica medio-alta, con un picco del 50% della produzione totale ad alta sensibilità in Calabria, una delle aree italiane che secondo i modelli climatici elaborati dall’ISPRA sul clima futuro in Italia, subirà anche i maggiori effetti della diminuzione delle precipitazioni.

La problematica interessa la produzione di tutti i comparti regionali e rappresenta un dato esteso a larga parte delle produzioni di largo consumo come i cereali e il comparto dell’ortofrutta, nonché alle produzioni ad alto valore economico come quelle viticole.

Il cambiamento nei regimi pluviometrici, che vede una diminuzione delle precipitazioni medie e una conseguente minore disponibilità di adeguate risorse idriche, sta mettendo a rischio tutto il comparto agroalimentare italiano.

Lo scorso aprile, come è stato evidenziato da Coldiretti su dati Ucea, si è avuta una diminuzione delle precipitazioni medie del 47,4% su scala nazionale, con picchi del 72% nelle regioni settentrionali.

La mancanza di precipitazioni e gli sbalzi di temperatura, con gelate notturne fuori stagione, hanno messo in ginocchio il comparto agricolo che ha stimato danni per almeno 100 milioni di euro.

I danni maggiori sono stati a carico delle produzioni viticole, dei frutteti e delle coltivazioni orticole all’aperto. Purtroppo questa, che è stata definita dalla stessa Coldiretti “la peggiore crisi idrica del decennio”, rischia di essere il preludio di un futuro asciutto.

I modelli climatici segnalano infatti un probabile aumento dei periodi di siccità su tutto il territorio nazionale, con un aumento più marcato al Sud e nelle Isole, mentre l’incremento degli eventi meteorologici avversi e la progressiva riduzione delle scorte di acqua di falda interesseranno non solo le regioni meridionali ma gran parte della penisola, aumentando il rischio siccità per una gran parte della produzione agricola italiana.

Lo scenario qui rappresentato induce a tenere viva l’attenzione sulle politiche di gestione delle risorse idriche e sull’attuazione delle strategie nazionali di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici elaborate per contenere i danni e migliorare la capacità di resilienza dei sistemi naturali, sociali ed economici ai cambiamenti attesi nel prossimo futuro.

 

Leggi l’articolo completo cliccando qui

 

Fonte: galileonet

Articoli Correlati