Mangiare uva da tavola può avere effetti sui miRNA di soggetti sani. A dirlo uno studio condotto da un team di ricercatori del CREA di Turi (BA) in collaborazione con il laboratorio di Biochimica Nutrizionale dell’IRCCS de Bellis di Castellana Grotte (BA).
L’uva da tavola è particolarmente ricca di polifenoli, metaboliti secondari della pianta noti per avere effetti benefici sulla salute umana principalmente per le loro attività antiossidanti e antinfiammatorie. L’assunzione di polifenoli nella dieta è associata a una minore incidenza di diverse malattie metaboliche, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e il cancro. Studi recenti hanno dimostrato che questi composti modulano direttamente o indirettamente l’espressione dei nostri geni, legandosi direttamente ai promotori genici o ai fattori di trascrizione o interagendo indirettamente con i microRNA. I microRNA (miRNA) sono sequenze di RNA non codificanti in grado di regolare l’espressione di numerosi geni coinvolti sia in processi fisiologici che patologici. Queste molecole a singolo filamento possono, inoltre, funzionare come messaggeri chimici per mediare la comunicazione tra cellule.
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Il Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia (CREA) di Turi, in collaborazione con il laboratorio di Biochimica Nutrizionale dell’IRCCS de Bellis di Castellana Grotte, ha studiato gli effetti del consumo di uva da tavola sui livelli circolanti dei più comuni microRNA umani (miRNA) in soggetti sani.
Mangiare uva fa bene? Uno studio analizza gli effetti sui microRNA
L’uva da tavola utilizzata in questo studio è stata l’Autumn Royal, scelta per il suo elevato contenuto di polifenolici e per le sue proprietà antiossidanti. 40 soggetti di età compresa tra i 30 e 65 anni consecutivi sono stati reclutati su base volontaria e inseriti in maniera randomizzata in due gruppi. Il gruppo controllo ha ricevuto solo raccomandazioni dietetiche, al secondo gruppo è stato chiesto di assumere per 21 giorni una certa quantità di uva (5 g di uva da tavola fresca per kg di peso corporeo circa 350 g di uva al giorno).
I risultati hanno mostrato che dopo l’assunzione di uva 20 miRNA circolanti sono differenzialmente espressi nei soggetti sani. In particolare, 18 su 20 sono down-regolati e 2 sono up-regolati. Il dato più interessante è stato che, dopo una elaborata analisi bioinformatica finalizzata a capire il loro ruolo di questi miRNA nei processi cellulari, tutti e 20 i miRNA mostravano una correlazione con i percorsi coinvolti nel contrastare lo sviluppo del cancro, compresi i tumori gastrointestinali.
Questo studio suggerisce che una dieta ricca di uva può esercitare i suoi effetti benefici sulla salute umana anche modulando i livelli di miRNA circolanti.
I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Molecular Nutrition & Food Research con un manoscritto dal titolo “Impact of Fresh Table Grape Intake on Circulating microRNAs Levels in Healthy Subjects: A Significant Modulation of gastrointestinal Cancer-Related Pathways” a cura di Valeria Tutino, Valentina De Nunzio, Rosa Anna Milella, Marica Gasparro, Anna Maria Cisternino, Isabella Gigante, Elsa Lanzilotta, Palma Aurelia Iacovazzi, Antonio Lippolis, Tamara Lippolis, Maria Gabriella Caruso, Maria Notarnicola.
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A cura di: Rosa Anna Milella
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