Potatura, chiave della produzione per l’azienda GEVA

Ai fratelli Vita dell'azienda agricola GEVA di Favara (AG) il premio: "L'agricoltura è giovane", ma ora si punta sulle precoci e sulla potatura chirurgica.

da Redazione uvadatavola.com
potatura fratelli vita

“La gestione della potatura è un fattore fondamentale per la pianta, potrebbe stravolgere l’esito dell’investimento dell’azienda agricola”.

Ricordate l’intervista a Emanuele Vita su come anticipare la produzione di uva da tavola? Ebbene, le tecniche di produzione fuori suolo messe in campo dall’Azienda Agricola GEVA – dei Fratelli Vita – sita a Favara (Ag), sono state premiate con il terzo premio nel concorso: “L’agricoltura è giovane.

Clicca qui per leggere l’intervista di uvadatavola.com a Emanuele Vita.

La competizione organizzata dalla casa editrice Edagricole  – in collaborazione con Bayer – è giunta alla sua seconda edizione. Il concorso è rivolto a giovani agricoltori capaci di coniugare: innovazione tecnologica 4.0, competenza tecnica e reinterpretare i concetti di fertilità e produttività.

Abbiamo ricontattato Emanuele per fargli gli auguri e per saperne di più sul progetto.

Emanuele, innanzitutto colgo l’occasione per farti gli auguri da parte mia e da parte di tutta la redazione. Ci racconti come procede il progetto che avevate intrapreso?

Il progetto della “doppia vendemmia” lo abbiamo portato avanti per scopi scientifici. Così abbiamo compreso che questo tipo di conduzione su larga scala è difficile da portare avanti; sarebbe troppo costoso e poco sensato dal punto di vista economico. Oggi, infatti, le spese legate alla realizzazione e al funzionamento della serra sono davvero troppo alte. Il progetto lo stiamo comunque portando avanti, senza ampliarlo.

Spiegaci come effettuate la coltivazione delle viti fuori suolo?

Nella coltivazione fuori suolo fuori suolo alleviamo la pianta di vite – delle varietà Crimson, Red Globe e Victoria – in un vaso della capacità di 9 litri. Esso al suo interno ospita fibra di cocco sterile. Materiale che possiede una capacità di ritenzione tale da permettere alla pianta di assorbire acqua e nutrimenti in modo ottimale. Effettuiamo la fertirrigazione tramite un irrigatore automatizzato che gestiamo da remoto, attraverso un software. Il sistema di allevamento è dunque interamente digitalizzato e tutti i parametri della pianta vengono costantemente monitorati. Le viti sono inoltre poste in una serra di 4.800 metri quadrati.

potatura

Leggevo che talvolta riuscite a raccogliere l’uva due volte l’anno.

Solo quando il clima ce lo consente raccogliamo la nostra uva sia a maggio che a novembre. Grazie alla serra riusciamo ad anticipare di qualche mese la prima raccolta, che in campo effettuiamo generalmente nel mese di agosto.

Per scoprire in che modo l’azienda produce uva da tavola fuori suolo clicca qui. 

Visto che si tratta di una sperimentazione quali sono le conclusioni a cui siete giunti?

Dopo diverse prove abbiamo compreso che la soluzione ottimale è drenare il 30% di ogni litro di fertirrigazione fornita alla pianta. Perché, se la percentuale drenata fosse inferiore, potrebbero insorgere stress per eccesso di conducibilità elettrica nel vaso.

La famiglia Vita all'interno della propria serra con uva da tavola coltivata fuori suolo

La famiglia Vita all’interno della propria serra con uva da tavola coltivata fuori suolo

Su cosa vi concentrerete ora?

Con i miei fratelli, Giuseppe e Andrea insieme a tutto il nostro staff, abbiamo puntato sui vigneti di cultivar senza semi estremamente precoci con una raccolta che possa partire dai primi di giugno. Coltiviamo sia cultivar a bacca scura – come Crimson –  sia varietà a bacca chiara – come Thompson – . Le cultivar tradizionali in azienda sono sempre presenti. Infatti coltiviamo sia uva Victoria – con inizio raccolta il 20 maggio – che Red Globe – con inizio raccolta il 10 luglio. Le piante sono poste in una “serra” realizzata attraverso l’uso di teli plastici. La nostra attenzione è tutta sulla potatura che definisco  “chirurgica”. Grazie a questo metodo stiamo riuscendo a raccogliere l’uva senza semi già nei primi giorni di giugno. Per noi si tratta di un ottimo risultato. Negli anni abbiamo capito che oltre l’importanza varietale ed i vari calendari di raccolta prospettati su ogni varietà, un aspetto discriminante è la gestione. Per ottenere i risultati migliori bisognerebbe offrire ad ogni varietà, la gestione agronomica specifica, in grado di far esprimere la cultivar al massimo delle proprie potenzialità. La gestione agronomica è come se fosse un abito sartoriale.

Potatura e gestione agronomica su misura: spiegaci meglio

Non più operazioni schematiche per ogni vigneto, ma operazione mirate e basate sulla profonda conoscenza della varietà e della struttura che la ospita, con i vari livelli di forzatura climatica. Il fattore che, secondo il mio parere, incide maggiormente è il “buon utilizzo delle forbici”. Aiutare la pianta con una buona potatura, è un fattore che potrebbe stravolgere l’esito dell’investimento. Ad oggi siamo pieni di informazioni e dati sulle nuove varietà. Al contrario c’è  carenza di informazioni sulla specifica gestione di ogni singola varietà. Questo potrebbe essere un tema cruciale per i prossimi anni. Infine tengo a dire che la nostra azienda è entrata a far parte della CUT – la commissione Italiana uva da tavola -. Siamo certi che la condivisione della conoscenza ed il continuo confronto sulle problematiche legate al nostro settore, rappresentino un volano per comparto.

 

Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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