Uva da tavola e siccità: la situazione in Sicilia

Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Tornello, agronomo dello studio associato CO.R.AGRO

da uvadatavoladmin
uva da tavola

La siccità è un problema annoso che affligge la Sicilia da anni. Dal 12 marzo scorso è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per l’acqua potabile fino al 31 dicembre con il primo stanziamento di 20 milioni. Il problema però oltre a essere legato al cambiamento climatico è strettamente connesso a numerose pecche nelle infrastrutture. Ma quali sono le ricadute sul comparto dell’uva da tavola? E come si traduce l’emergenza siccità per la stagione viticola 2024? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Tornello, agronomo dello studio associato CO.R.AGRO. 

Ci sono dei rischi per la campagna siciliana di uva da tavola 2024?

Per quanto riguarda le varietà precoci di uva da tavola sotto serra, solitamente la maggior parte delle acque viene raccolta e poi utilizzata per l’irrigazione che avviene perlopiù con pozzi privati con portate minime e non con pozzi consortili. Quest’anno, però, a causa dell’assenza di precipitazioni, i volumi d’acqua raccolti non sono risultati sufficienti per l’irrigazione, determinando in alcuni casi condizioni di stress idrico in vigneto. In tal senso, la campagna si presenta difficile perché il livello dell’acqua presente nelle falde – come pure nei pozzi – è calato notevolmente. In più, a una riduzione della quantità è corrisposto anche un peggioramento della qualità delle acque. Le aspettative, insomma, non sono delle migliori. L’areale di Mazzarrone (CT) rientra nel consorzio di bonifica della diga del lago Dirillo, nel territorio di Licodia Eubea. Quest’ultima ha ridotto al 30% la quantità di acqua che erogherà alle aziende viticole quest’anno. Nel complesso, quindi, si parla di una riduzione del 70%.

A livello regionale sono stati messi a punto degli interventi?
Siamo ancora in fase decisionale. Qualche settimana fa è stata pubblicata una nota da parte dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana in cui si dichiarava lo stato di emergenza idrica in sei province. Al momento, però, non si sa ancora nulla su modalità o tempistiche per eventuali interventi. Nell’immediato sappiamo che il problema dell’acqua perdurerà, pertanto si prevede sin da subito un incremento dei costi di gestione per le aziende. 

Qual è stata invece la risposta delle aziende di uva da tavola siciliane?
Le aziende siciliane di uva da tavola stanno agendo in due modi. Da un lato, ci sono produttori che stanno acquistando quote di pozzi ancora forniti di acqua; dall’altro, c’è chi sta provvedendo alla costruzione di invasi nuovi al fine di sfruttare l’acqua presente, seppur ridotta. In linea generale, per le realtà agricole siciliane è arrivato il momento di accumulare quanta più acqua possibile per cercare di arrivare a fine anno, nella speranza che piova presto. Questa settimana, contrariamente a quanto dicevano le previsioni meteorologiche, non ci sono state piogge. E per quel po’ di precipitazioni che si sono registrate nell’areale di Mazzarrone, la quantità di pioggia caduta è corrisposta a circa 25 mm. In ogni caso capacità che non possono giustificare la carenza idrica riscontrata per tutto il periodo invernale. Senza precipitazioni, infatti, per quanto ci si possa attrezzare con valide alternative, la situazione non cambierà. 

uva da tavola

Si riscontrano differenze a seconda degli areali di produzione dell’uva da tavola? 

Il problema siccità è sentito un po’ dappertutto, con alcune differenze. Se prendiamo per esempio l’areale di Canicattì (AG), a livello di volumi, le riserve idriche sono leggermente superiori rispetto a quelle di Mazzarrone. Una fortuna che ha permesso agli agricoltori di quella zona di respirare un po’ almeno nella prima fase. Se però la situazione dovesse peggiorare, il rischio è di esporre le produzioni a ulteriori condizioni di stress idrico.

A livello fisiologico le piante stanno risentendo delle carenze idriche?
Al momento non ancora, anche perché siamo nella fase iniziale. Fortunatamente, le varietà tardive sono ancora in fase di fioritura e allegagione e quelle a maturazione medio-precoce in fase di ingrossamento. Le uve condotte sotto serra, invece, sono già prossime alla raccolta, invece per le serre. Nel complesso, quindi, se si avranno delle ripercussioni, saranno relative alla produzione delle varietà medio-tardive. 

In conclusione, qual è oggi lo stato d’animo dei viticoltori siciliani?
Purtroppo l’emergenza idrica che sta interessando la nostra Isola sta mettendo a dura prova il lavoro di ogni giorno in campo. D’altra parte, dobbiamo cercare di guardare il lato positivo ed essere ottimisti, confidando nell’arrivo delle piogge e nell’azione da parte delle istituzioni. Senza dubbio, se la situazione rimane invariata, le conseguenze potrebbero non lasciare più spazio alla fiducia. 

 

La Redazione
©uvadatavola.com

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