Cicaline, aumenta la presenza in vigneto

Dalla Zygina rhamni alla Jacobiasca lybica: negli ultimi anni, nei vigneti a uva da tavola emergono sempre più frequentemente parassiti che - finora ritenuti secondari - richiedono ora maggiore attenzione

da uvadatavoladmin

Negli ultimi anni, complice il clima che cambia e la necessità di utilizzare mezzi di controllo più selettivi e con minore spettro di azione nei confronti dei fitofagi, nei vigneti a uva da tavola si sta assistendo a un riequilibrio dell’entomofauna sia utile che parassitaria. Un riequilibrio che sta portando alcuni parassiti finora ritenuti secondari, poiché responsabili di danni poco significativi, a emergere sempre più non solo su vite da tavola, ma anche su altre colture frutticole e orticole. In particolare, sulla vite si sta verificando la presenza – in alcuni casi piuttosto diffusa, in altri limitata solo ad alcuni areali – di nuovi fitofagi. Tra questi, approfondiamo le cicaline.

Le specie di Cicadellidi che si riscontrano con maggiore frequenza nei vigneti sono la Zygina rhamni (Ferr.) o cicalina gialla della vite, la Jacobiasca lybica (Berg. & Zan.) nota come cicalina africana e la Hebata (=Empoasca) vitis (Göthe) o cicalina verde della vite (più frequente nelle zone viticole settentrionali). 

Tra queste, la cicalina africana si è caratterizzata per la capacità di produrre infestazioni di carattere eccezionale per diffusione, intensità e danno (Bono et al., 2005). Viene inoltre segnala la presenza di Hyalesthes obsoletus, cicalina vettore del fitoplasma che causa la malattia del legno nero, e la possibile diffusione di Erasmoneura vulnerata, già riscontrata in alcune regioni del Nord Italia. Non risulta invece alcuna diffusione nelle aree del Meridione di Scaphoideus titanus, né si rileva la presenza di flavescenza dorata.

Le cicaline presentano un apparato boccale pungente succhiante, ma in relazione alla loro attività trofica si possono distinguere in due gruppi:

  • floemomizi (Hebata (=Empoasca) vitis, Jacobiasca lybica), fanno penetrare gli stiletti boccali nel floema e in particolare nelle nervature principali sottraendo linfa elaborata;
  • mesofillomizi (Erasmoneura vulnerata, Zygina rhamni), pungono in modo più superficiale, interessando normalmente le cellule dei tessuti vegetali delle foglie, svuotandole del loro contenuto citoplasmatico.

In relazione a tale comportamento, i sintomi riscontrati sulle foglie risultano differenti, consentendo così una prima identificazione delle cicaline presenti nel vigneto. Nel caso dei mesofillomizi, infatti, la risposta della pianta è la depigmentazione, cioè la comparsa di puntini bianchi che poi necrotizzano, a differenza dei floemomizi che generalmente producono melata, costituita dai liquidi indigeribili da parte del fitofago. 

Generalmente, nelle zone del Sud Italia e su vite da tavola si riscontra la presenza di Zygina rhamni con una sintomatologia sulle foglie come quelle riportate nella figura a, e di Jacobiasca lybica – soprattutto negli ultimi anni – con una sintomatologia ben differente dalla precedente, come si può osservare nella figura b. Una sintomatologia simile può essere provocata dalle punture di Hebata vitis, ma la presenza di questa cicalina nei vigneti pugliesi è molto limitata.

cicaline sintomi di danno da Zygina rhamni

Sintomi di danno da Zygina rhamni

cicaline danni di Jacobiasca lybica (1)

Importanti danni di Jacobiasca lybica

Gli adulti e le neanidi di Hebata vitis e di Jacobiasca lybica sono difficilmente distinguibili tra loro in quanto non caratterizzati da aspetti morfologici molto differenti, diversamente dalle altre cicaline che mostrano altresì colorazione e aspetti morfologici specifici e di facile individuazione. È il caso della Zygina rhamni di colore giallo crema, con linee rosso-arancio più o meno evidenti disposte dorsalmente sulla parte anteriore del corpo e sulle elitre (figura c) e delle relative neanidi facilmente distinguibili dalle altre specie grazie alla presenza di antenne più lunghe del corpo. 

Le cicaline compiono diverse generazioni all’anno, in media vanno da 3 a 5 in relazione alla specie e alle condizioni climatiche; tutte comunque svernano come adulti o come femmine fecondate (Zygina rhamni) e, in maggio, si riscontrano i primi individui che danno origine alle diverse generazioni. La maggiore presenza degli individui – sia adulti che neanidi – si riscontra nel periodo estivo e autunnale. 

L’attenzione posta su tali fitofagi nelle regioni del Sud, che fino a qualche anno fa non hanno determinato danni significativi, è correlata alla rapida diffusione della specie Jacobiasca lybica, rivelatasi particolarmente aggressiva, per via dei danni di disseccamento provocati in estesi vigneti sia di uva da tavola, che da vino.

Le prime segnalazioni di tale cicalina sono state riscontrate in Sardegna e successivamente in Sicilia; ultimamente è risalita in altre regioni del Sud, compresa la Puglia. Compie 4-5 generazioni, con una maggiore presenza in agosto e settembre. Presenta una elevata polifagia, tanto da essere stata segnalata su 35 piante ospiti sia coltivate che spontanee. I sintomi a carico delle foglie mostrano alterazioni cromatiche a carico del lembo fogliare (arrossamenti nelle cultivar rosse e ingiallimenti nelle cultivar bianche) con il progressivo disseccamento dei margini fogliari nel mese di settembre, della totalità del lembo poi, e rari fenomeni di filloptosi. A fine stagione, nel mese di ottobre, il vigneto appare come bruciato. In ultimo, disseccamenti più gravi si riscontrano nei vigneti in asciutto ed esposti a Sud, se la stagione siccitosa si protrae ulteriormente. Nel caso dei nuovi impianti, anche questi sono ugualmente sottoposti a disseccamenti generalizzati con maggiori danni per la realizzazione del futuro vigneto, per cui è particolarmente importante acquisire dai vivaisti materiale di propagazione sano. Anche per tale fitofago il monitoraggio risulta fondamentale al fine di evitare l’incremento eccessivo degli individui. L’uso di trappole cromotropiche gialle consente di individuare i primi adulti nel vigneto, ma anche l’eventuale incremento della popolazione da riscontrare con rilievi diretti sulla pagina inferiore della vegetazione. 

Gli interventi fitosanitari devono essere sincronizzati con la presenza degli individui dal mese di luglio e, in caso di necessità, proseguiti anche dopo la raccolta. Si ritiene utile e determinante eliminare a fine stagione la popolazione presente sul vigneto, costituita da adulti che devono svernare, così da riscontrare nella primavera successiva una minore entità di popolazione. Si consiglia di effettuare gli interventi nelle prime ore del mattino, quando l’insetto è ancora intorpidito e poco mobile, ponendo particolare attenzione alla bagnatura della pagina inferiore delle foglie e alle parti più interne e inferiori della vegetazione. Per conoscere le sostanze attive registrate per le cicaline su vite per uva da tavola, basta cliccare qui.

 

A cura di: Antonio Guario
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