Indice
“Innovazioni e tecnologie per la vite da tavola”: si è tenuto ieri presso Casananna Eventi di Casamassima (BA) il convegno tecnico di aggiornamento organizzato da Bayer Crop Science. L’incontro – moderato da Fruit Communication – ha attirato una platea di oltre 200 partecipanti provenienti dal mondo produttivo e ha posto l’accento su molteplici tematiche. Dalle nuove tendenze del comparto alle principali problematiche fitosanitarie, per poi giungere alla presentazione delle ultime soluzioni tecnologiche di casa Bayer per la protezione dell’uva da tavola.
Trend e dati sul comparto dell’uva da tavola: l’intervento di Massimiliano Del Core
Ad aprire il convegno la panoramica offerta da Massimiliano Del Core, Presidente della CUT – Commissione Italiana Uva da Tavola, con i dati emersi dal Catasto Varietale presentato a Berlino e frutto della lavoro della Commissione in collaborazione con CSO Italy. Come evidenziato, l’analisi – che ha coinvolto 26 OP, per una superficie coltivata di 10mila ettari – permette di inquadrare il nuovo profilo del comparto. A partire dal dato rilevante che riguarda l’età della maggior parte dei vigneti attualmente in produzione che va tra gli 11 e i 24 anni, lasciando ipotizzare presto la sostituzione e il reimpianto nei prossimi anni, con interessanti implicazioni per il lavoro dei breeder. Nota emersa dal catasto, anche quella legata alla legalità del comparto con varietà come Autumn King e Superior Seedless spuntate con percentuali anomale per via di irregolarità risolte grazie alla sanatoria delle licenze (nel primo caso) e alla scadenza del brevetto (nel secondo).
Accanto a questo, è evidente la crescita delle varietà precoci, con un incremento significativo in Sicilia, dove la quota è passata dal 32% del 2022 al 41,2% nel 2023. In Puglia, invece, si prediligono varietà di epoca medio-tardiva. Una spaccatura significativa e dalle interessanti prospettive: come sottolineato da Del Core, infatti, “questa divisione è funzionale a posizionarsi in maniera strategica sul mercato, evitando una concorrenza interna italiana”. E in linea con questo intento, commentando il dato relativo al numero di varietà impiantate tra Puglia, Sicilia e Basilicata (più di 100), l’esperto ha poi richiamato l’attenzione sull’importanza di una maggiore specializzazione: “È arrivato il momento di scegliere – ha infatti dichiarato – altri Paesi come la Spagna già lo fanno. Bisogna concentrarsi su determinate varietà e muoversi in quella direzione”.
- Leggi anche: Nuove varietà di uva: il lavoro di Nu.Va.UT
Le minacce fitopatologiche: l’analisi di Antonio Guario
Successivamente, la parola è passata ad Antonio Guario, fitoiatra e agronomo del Centro Sperimentale Agrolab, che ha illustrato le principali minacce fitopatologiche emergenti, con particolare attenzione alla cicalina africana Jacobiasca lybica. Questo insetto, di piccole dimensioni, ma dal forte impatto sulle colture, presente da diversi anni in Sardegna, si è oggi diffuso anche in Puglia, Sicilia e Calabria, rappresentando una sfida crescente per i produttori. Come sottolineato, un’influenza importante è data dal cambiamento climatico, i cui effetti stanno da un lato modificando la fisiologia delle piante, dall’altro favorendo la proliferazione di nuovi fitofagi, tra cui drosophila, cimici, aleurodidi e cocciniglie. In questa “situazione di disordine”, com’è stata definita, si inseriscono tuttavia altri fattori non secondari come “l’uso irrazionale dei prodotti fitosanitari e l’adattamento genetico degli insetti alle nuove condizioni climatiche”. Come riportato, “tra le peggiori minacce presenti ci sono le cicaline, e in modo particolare Jacobiasca lybica”, la cui gestione “richiede un monitoraggio costante, l’impiego di trappole cromotropiche gialle e un attento controllo anche in fase di post-raccolta”, spesso sottovalutata.
Vynyty Lobesia Pro Press e Sivanto Prime: le proposte Bayer
A chiudere l’incontro l’intervento di Silvano Locardi e Danilo Slanzi, rappresentanti di Bayer Crop Science, che hanno presentato le più recenti innovazioni sviluppate dall’azienda per supportare i viticoltori nella protezione delle colture. Locardi ha introdotto Vynyty Lobesia Pro Press, una nuova tecnologia a gel microincapsulato per la confusione sessuale della tignoletta della vite. Questo prodotto, applicabile sia sulla pianta che sui pali di sostegno, rilascia feromoni in grado di disorientare i maschi, impedendone l’accoppiamento e limitando così la deposizione delle uova. “Si tratta di una soluzione plastic-free, completamente biodegradabile – ha spiegato l’esperto alla platea – rapido da applicare, stoccabile e trasportabile a temperatura ambiente, Vynyty Lobesia Pro Press non viene influenzato negativamente dalla pioggia o dalle alte temperature e rappresenta una soluzione sostenibile che non lascia residui in campo e si degrada naturalmente”.
Velocità di risposta ed efficacia che si ritrovano anche nel già noto Sivanto Prime, che – come ricordato da Slanzi attraverso un excursus storico – rappresenta una formulazione di nuova generazione efficace contro le cocciniglie e la Frankliniella occidentalis.“Questo prodotto presenta una doppia modalità d’azione, per contatto e ingestione, e si caratterizza per l’eccezionale velocità di risposta che in brevissimo tempo garantisce un forte abbattimento del tripide”. Il prodotto, inizialmente sviluppato per la vite, è stato progressivamente esteso ad altre colture, tra cui agrumi, ciliegio e susino, con prospettive future di impiego anche su pesco e frutta a guscio.
Conclusioni
In definitiva, l’incontro ha offerto spunti fondamentali per il futuro della viticoltura da tavola, evidenziando l’importanza di una programmazione basata sulla vocazione dei territori e sull’innovazione del comparto. La necessità di affrontare le nuove minacce fitosanitarie con strumenti all’avanguardia e l’adozione di strategie varietali mirate si confermano i punti cardini. Senza dubbio, solo un approccio sinergico tra ricerca, aziende e mondo produttivo potrà garantire la competitività del comparto. Investire in formazione, sostenibilità e nuove tecnologie diventa dunque non solo un’opportunità, ma una necessità imprescindibile per il futuro della viticoltura da tavola.
- Leggi anche: Difesa fitosanitaria: quali sono le sfide di oggi?
Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com