Agricoltura e uva da tavola: quali sono i bisogni delle donne?

da Redazione uvadatavola.com

Più di trenta relatrici, tre giornate dedicate ad ascoltare le esperienze delle donne impegnate in diverse fasi della catena produttiva dell’uva da tavola in particolare e dell’ortofrutta in generale.

Tutto questo è stata “L’altra metà della Terra”, iniziativa patrocinata dal Comune di Rutigliano ed ispirata da Teresa Diomede, CEO Gruppo Racemus – Agriandreas.

L’ultima delle tre giornate dedicate alle donne impegnate professionalmente nel mondo agricolo-produttivo è stata “l’apoteosi del gusto”, stando alle parole del coordinatore dei tre incontri, Giuseppe Rocco Poli -assessore alle culture, attività produttive e commercio del Comune di Rutigliano- che abbiamo intervistato: “Venerdì scorso (5 aprile 2019 ndr) abbiamo parlato di alimentazione a partire dall’infanzia per poi giungere alla professionalità necessaria all’interno delle cucine, sia domestiche che stellate. Abbiamo ascoltato storie di donne grintose che sono state in grado di inventarsi e reinventarsi seguendo la propria passione culinaria alle volte sopita dalla quotidianità”.

Cosa è emerso dalle testimonianze?
“Le istanze emerse sono state tutte rivolte alla cura per la famiglia, durante la prima serata hanno preso la parola le braccianti agricole, è emerso il bisogno di realizzare iniziative volte all’apertura, sin dalle prime luci dell’alba, di asili nido, colonie estive e ludoteche. Strutture che, se capaci di modulare i propri orari sulla base di quelli delle braccianti, permetterebbero alle donne di potersi concentrare sul lavoro con il massimo della serenità. Iniziative come queste porterebbero giovamento a tutto il tessuto produttivo locale ed alla stessa azienda in cui le braccianti lavorano, perché permetterebbe alle lavoratrici di sgombrare la testa dalle preoccupazioni legate ai figli”.

Dalla seconda tavola rotonta è emersa prepotentemente la stessa esigenza, da parte delle imprenditrici e libere professioniste legate all’indotto dell’agricoltura.
“Esatto, ma non solo. Nel corso del secondo incontro, è stato preponderante, da parte delle relatrici, il bisogno di solidarizzare. Occorre mettere a sistema esperienze professionali, umane e personali delle varie figure che si muovono all’interno dell’ambito agricolo. Per le libere professioniste un’esigenza molto forte è quella di non sentirsi sole. In questo caso fare rete è quindi fondamentale, anche perché alla base del lavoro spesso c’è lo scambio delle esperienze”.

Nella foto: i partecipanti al terzo incontro dell’iniziativa: “L’altra metà della Terra”, svoltasi a Rutigliano

Quali sono le azioni che il comune avvierà in seguito a questa iniziativa?
“Il comune di Rutigliano si appresta ad affrontare una fase elettorale, per cui mi auguro che chiunque subentrerà possa effettivamente operare in questo senso. Le richieste sono pubbliche e spero che le istituzioni prendano a cuore queste esigenze e offrano delle risposte. Non dobbiamo però trascurare il fatto che l‘intero territorio è chiamato a mobilitarsi coralmente per fare fronte alle esigenze emerse. L’agricoltura è il cuore dell’economia della nostra città e si rivela fondamentale essere in grado di interpretare e rispondere ai bisogni di chi in questo settore vi lavora”.

Quando parliamo di imprese agricole di Rutigliano non possiamo non parlare di uva da tavola.
“Il nostro territorio è unico per tipicità di carattere economico, sociale e produttivo. Durante il secondo incontro l’agronoma Annamaria Fanelli ha ribadito come questa terra rappresenti effettivamente un’eccezione. Infatti dal punto di vista climatico i nostri areali non sono assolutamente indicati per la coltivazione di uva da tavola, sia per una questione di ore di luce, che per una questione legata all’abbondanza delle precipitazioni piovose. Eppure è proprio qui che produciamo l’uva migliore del mondo. Non dobbiamo mai dimenticare che l’uva da tavola è il prodotto del sacrificio di tante famiglie“.

Esistono nel mondo areali molto più vocati del nostro per coltivare uva da tavola, eppure il nostro prodotto resta uno dei migliori.

Le considerazioni di Annamaria Fanelli sugli areali pugliesi dediti alla produzione di uva da tavola riportano alla mente un po’ la massima: “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”.

I primi frutti di questi appuntamenti, che non terminano qui, cominciano ad arrivare. Infatti sarà proprio l’impreditrice rutiglianese di uva da tavola, Teresa Diomede, a prendere la parola durante il World Wide Women. Un incontro, realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, che si terrà all’interno del prossimo MacFrut e che avrà come tema la visione femminile dell’agricoltura. Nel corso dell’evento donne produttrici provenienti da ogni parte del Mondo si racconteranno. Il Ceo di Racemus sarà una delle 4 donne italiane invitate a relazionare sulla propria esperienza professionale ed associativa.

 

Autore: Teresa Manuzzi

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