Abscissione delle bacche, ridurla con il calcio

Tessuti più forti, riduzione della produzione di etilene, qualità superiore: così il nano-calcio può prevenire l'abscissione nell'uva da tavola, il processo che comporta il distacco delle bacche dal rachide

da uvadatavoladmin

L’abscissione nell’uva da tavola è un processo fisiologico naturale che comporta il distacco delle bacche dal rachide, influenzando negativamente la qualità e il valore commerciale del prodotto. Questo fenomeno è regolato da fattori endogeni, come l’incremento della produzione di etilene, e da cambiamenti strutturali e biochimici nella zona di abscissione, dove avviene la degradazione della pectina mediata da enzimi come la poligalatturonasi e la pectinesterasi. Le condizioni di stress durante il trasporto e lo stoccaggio, come variazioni di temperatura o umidità, possono intensificare l’abscissione. Inoltre, la carenza di calcio nei tessuti della bacca e del rachide contribuisce a indebolire le pareti cellulari, favorendo il distacco. Per tali ragioni, la gestione di questo problema richiede interventi pre-raccolta e post-raccolta mirati. Tra questi interessanti sviluppi sembrano avere l’applicazione di trattamenti a base di calcio o l’uso di tecnologie innovative come il nano-calcio, che – come riportato in un recente studio – ha dimostrato di rafforzare i tessuti, ridurre la produzione di etilene e mantenere l’integrità della bacca durante la conservazione.

Più nel dettaglio, il lavoro – condotto da un team di ricercatori stranieri – ha esaminato l’impiego di trattamenti pre-raccolta per prevenire l’abscissione delle bacche nell’uva da tavola.

Come anticipato, tra i fattori principali che favoriscono questo fenomeno – oltre alla produzione di etilene e la degradazione della pectina nella zona di abscissione – rientrano anche i bassi livelli di calcio, che indeboliscono le pareti cellulari e le strutture pectiche. Di qui il lavoro degli esperti. 

Sono stati testati due trattamenti pre-raccolta su uva da tavola della varietà Thompson Seedless: il nano-calcio (nano-Ca), una formulazione innovativa a base di nanoparticelle di calcio, e il cloruro di calcio (CaCl₂ o Cl–Ca), una soluzione tradizionale. I trattamenti sono stati applicati due settimane prima della raccolta per valutare i loro effetti sulle diverse componenti dell’uva (frutti, rachide, zona di abscissione) durante la conservazione.

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Effetto dei diversi trattamenti su uva da tavola dove il blu rappresenta il testimone, il giallo il Cl-Ca, il grigio il Nano-Ca

I risultati hanno mostrato che la soluzione tradizionale ha avuto effetti limitati sulle caratteristiche post-raccolta, con un incremento modesto del contenuto di calcio nei tessuti. Al contrario, la nuova formulazione ha determinato un aumento significativo del calcio in tutte le sezioni analizzate e inibito la produzione di etilene, riducendo inoltre l’espressione del gene VvACO1, essenziale nella biosintesi di questo ormone.

Questo trattamento è poi risultato efficace nel rafforzare le pareti cellulari, aumentando il contenuto di pectina di calcio nella zona di abscissione, e nel ridurre l’attività di enzimi come la poligalatturonasi (PG) e la pectinesterasi (PE), responsabili della degradazione della pectina. Inoltre, il nano-Ca ha migliorato numerosi parametri fisico-chimici, tra cui la riduzione della perdita di peso, del decadimento e dell’abscissione delle bacche, il mantenimento di una maggiore forza di distacco delle bacche (BDF) e la diminuzione del contenuto di malondialdeide (MDA), un marker dello stress ossidativo, e della conduttività relativa, indice di integrità della membrana cellulare.

In definitiva, dunque, il trattamento con nano-Ca si è rivelato significativamente più efficace rispetto al cloruro di calcio nel preservare la qualità post-raccolta dell’uva da tavola. L’uso delle nanoparticelle ha migliorato la penetrazione del calcio nei tessuti e stabilizzato la pectina nella zona di abscissione, dimostrando il potenziale di questa tecnologia per ridurre l’abscissione delle bacche e prolungare la conservabilità del prodotto. Questi risultati suggeriscono che il nano-Ca rappresenta una strategia sostenibile e innovativa, con applicazioni pratiche non solo per l’uva da tavola, ma anche per altre colture soggette a problematiche simili, offrendo importanti spunti per migliorare la qualità post-raccolta e il valore commerciale del prodotto.

 

Ilaria De Marinis
© uvadatavola.com

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