Circa 200 i trattori giunti questa mattina presso il presidio degli agricoltori di Rutigliano (BA) per proseguire la protesta che da settimane interessa l’Europa. Sono le ore 8.00, nel cielo sventolano le bandiere tricolore issate tra le giunture dei trattori in coda lungo la strada. Ogni tanto clascon e megafoni risuonano a richiamare l’ordine tra i manifestanti radunati. Tra mimose, clementine e spighe di grano poste ad abbellire i trattori, non mancano gli slogan. “Coltiviamo futuro, non speranza” recita un primo cartello, “Se togliete il lavoro al mio papà, mi togliete il futuro” l’appello di un altro.
Provengono da Conversano, Adelfia, Noicattaro, Castellana, ma anche da Mola e Polignano. Gli agricoltori riuniti sono centinaia e compatti.
“Percorreremo le principali vie di Rutigliano; a seguire il corteo si fermerà davanti a una scuola dove leggerò un messaggio e doneremo a un gruppo di bambini i nostri prodotti” – spiega Benny Porcelli, produttore rutiglianese, tra i promotori dell’iniziativa. “Obiettivo di noi agricoltori è tutelare la nostra terra e i nostri prodotti, continuare a garantire il made in Italy conservando le nostre radici e le nostre tradizioni. Perché il nostro sogno è poter dare un futuro ai nostri figli, rendendo il lavoro di noi agricoltori pari a quello di tutti gli altri”.
A prendere la parola anche il produttore conversanese Giacomo Giotta: “Siamo qui perché è giusto manifestare il malessere del mondo agricolo e far sentire la nostra voce in merito a decisioni prese dai burocrati nei palazzi, senza aver presente quello che avviene in campo. E oggi l’obiettivo è far vedere questo: il mondo agricolo c’è, è unito da nord a sud, in italia come in Europa”.
Gli agricoltori in protesta sono numerosi e di tutte le fasce di età.
“Sono un pensionato, ho lavorato una vita per acquistare terreni con sangue e sudore e non voglio che i miei figli perdano tutto a causa di queste politiche. A causa dei rincari le spese sostenute sono raddoppiate, ma purtroppo le entrate sono diminuite. Per questo oggi sono qui, pronto a lottare al loro fianco, affinché il mio sudore non vada perso. Speriamo di essere ascoltati: i nostri prodotti sono beni preziosi, valgono oro e bisogna tutelarli. Se non si cambierà la rotta, continueremo a lottare”.
“Ho 28 anni e sono qui per manifestare affinché le problematiche che stanno interessando il nostro settore giungano a chi di dovere” – racconta ai nostri microfoni un giovane produttore in sella al suo trattore. “Quello che vogliamo è un futuro fatto di conferme, aiuti e riconoscimento del valore dei prodotti che ogni giorno ci impegniamo a offrire. Anche nel rispetto dell’ambiente, perché non solo i consumatori, ma anche noi possiamo godere di prodotti sani, genuini e di qualità, in linea con tutte le richieste del mercato”.
Tra gli agricoltori in marcia con i loro trattori, anche Nicola Valenzano, giovane produttore rutiglianese.
“Questo è il secondo corteo che facciamo, stiamo lottando e non ci fermeremo. Produrre oggi è diventato complesso, tra costi di gestione e costi energetici sempre più alti e prezzi corrisposti a noi produttori irrisori. Per questo siamo qui oggi con l’obiettivo di far arrivare ai piani alti la nostra voce, tutelare il made in Italy e restituire valore al nostro lavoro. Non molleremo”.
“Ho 77 anni eppure sono qui – esclama un altro partecipante alla manifestazione – io continuo a lavorare nei campi perché per me è una passione, ma negli ultimi anni mi rendo conto di come ciò che produciamo non venga valorizzato: dal campo alla grande distribuzione i prezzi lievitano di tre volte, eppure a noi non entra nulla”.
Insomma, l’entusiasmo e la voglia di far sentire la propria voce non manca. Il messaggio risuona forte e chiaro questa mattina per le vie delle città pugliesi: “L’agricoltura è vita, l’agricoltura è futuro” e i produttori non sono decisi a fermarsi.
Ilaria De Marinis
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