Lunedì 23 settembre è stato il capoluogo pugliese la quinta tappa del roadshow Agrievolution.
L’iniziativa promossa dalla Bayer Crop Science al fine di parlare di innovazione in agricoltura in aree del nosto Paese con una forte vocazione agricola. Il convegno si è svolto presso l’aula magna del Campus di agraria dell’ Università di Bari, in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti e di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali e con il patrocinio dell’Accademia dei Georgofili, FODAF Puglia e Co.re.Pa Puglia.
Bayer riunisce a Bari ricercatori e professori del mondo scientifico per narrare le nuove frontiere dell’agricoltura.
Il pubblico numeroso, formato da docenti universitari, giornalisti, associazioni, istituzioni, politici e agricoltori, ha partecipato con attenzione all’incontro moderato dalla giornalista Chiara Albicocco.
Marc Aupetitgendre -Amministratore Delegato di Bayer Crop Science Italia- è stato il primo a rompere il ghiaccio: “Abbiamo una grande responsabilità perché siamo la prima azienda nel settore agricolo a livello globale e siamo consapevoli che il nostro è un ruolo di grande importanza dal un punto di vista della sostenibilità. Per noi la collaborazione con gli agricoltori è la chiave: abbiamo bisogno di tutti per spiegare la scienza su cui si basa l’agricoltura e il nostro mondo, anche prendendo in considerazione le richieste della società e dei consumatori”.
Antonio Pascale -Ispettore del Ministero delle Politiche Agricole, scrittore e giornalista- ha analizzato l’evoluzione dell’agricoltura dal dopoguerra ad oggi: “Pare che il passato custodisca solo prodotti sani e buoni e il presente invece sia nefasto e corrotto. Secondo gli psicologi cognitivi questo è un “Bias” una distorsione, una fallacia. La nostra mente tende a pensare al passato come unico luogo nel quale si ritrovano i valori”.
“Tutto questo nella sfera dell’agricoltura è ancora più forte. Se dovessimo farci operare da un dentista, accetteremmo di andare da un medico che opera seguendo le tecniche e le tecnologie dei tempi di mio nonno? Il cibo però, stando al sentire comune, deve essere quello della nonna. Si tratta di un immaginario che ha penalizzato il settore primario e spesso ha impedito alle innovazioni di entrare in agricoltura”, ha dichiarato Pascale ad uvadatavola.com.
Chiara Tonelli -Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Umberto Veronesi e Professoressa di Genetica UNIMI– ha spiegato ai nostri microfoni perché l’agricoltura del futuro dovrà essere sostenibile: “Sostenibile nel senso che dovrà essere un’agricoltura che produca a sufficienza per dare da mangiare a tutti. Questa produzione però deve avvenire in modo sostenibile, ovvero rispettando l’ambiente e fornendo reddito ai produttori. Infine i prodotti ottenuti dovranno essere nutrienti per i consumatori.”
Conclude la Professoressa: “Per questo è necessario che i ricercatori possano utilizzare tutte le biotecnologie conosciute oggi come il Genome editing. Dobbiamo poter avere piante che producano di più e che siano in grando di resistere ai cambiamenti climatici come la siccità, l’allagamento, l’estremo freddo o l’estremo caldo, ovvero resistenti agli stress multipli. D’altronde si tratta di tecniche già utilizzate in campo medico per combattere i tumori. In laboratiorio si accelererebbero processi che in natura già avvengono, ma che avrebbero bisogno di anni”.
Roberto Confalonieri -Professore di agronomia e sistemi culturali UNIMI e direttore di Cassandra lab- ha illustrato come l’Information & Communications Technology può offrire oggi un grande aiuto ai coltivatori. “Gli smartphone oggi possono registrare misure in campo, acquisire immagini e stimare l’indice di densità della chioma della pianta. Dati che, se aalizzati dagl iesperti potrebbero essere fondamentali per stabilire quando effettuare un trattamento fungicida e quanto prodotto utilizzare”, ha affermato Confalonieri.
Ad uvadatavola.com ha dichiarato: “Ora che i margini economici per i produttori si sono ridotti diventa necessario ricercare qualcosa di nuovo. Oggi, finalmente, parlare di telefoni, satelliti e smart-agricolture, non fa più tanta paura perché quotidianamente utilizziamo diversi dispositivi altamente tecnologici”.
Ospite d’onore della serata è stato il Giuseppe L’Abbate -Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole-: “Bisogna andare nelle piazze per divulgare la scienza, per farla toccare con mano. Gli agricoltori sono il motore della civiltà, vanno difesi e accompagnati verso l’innovazione” (Leggi la nostra intervista a Giuseppe L’Abbate cliccando qui).
Le prossime tappe di Agrievolution saranno Piemonte, Sicilia e Lombardia.
Autore: La Redazione
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