L’agrivoltaico sta diventando sempre più una realtà in Italia ma, considerata la poca esperienza maturata dai produttori, la ricerca si impegna in progetti mirati a valutarne vantaggi e svantaggi.
Lì dove l’agrivoltaico produce effetti positivi e rappresenta una valida alternativa per incrementare la sostenibilità ambientale dell’azienda senza rinunciare a quella economica, sono fondamentali gli aiuti erogati agli agricoltori.
A riguardo, è stato rifinanziato il bando per l’agrivoltaico con 690 milioni di euro, di cui l’80% dei contributi è a fondo perduto.
“E’ stato appena adottato il bando che va a rifinanziare ulteriormente l’agrivoltaico. Ora abbiamo finalmente una definizione a livello normativo che era del tutto mancante. Si parla di 690 milioni di euro con l’80% di contributo a fondo perduto”. Ha esordito così Giacomo Aiello – Capo di Gabinetto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare – in occasione del convegno sull’agrivoltaico indetto da Fondazione Univerde, Società Geografica Italiana, Coldiretti Puglia e Renexia a Taranto.
“Il massimo di spesa è sino a 2,330 milioni per ciascun beneficiario – ha aggiunto Aiello – questa è sicuramente la cosa più importante che porterà entro il 30 giugno 2026, ce lo auguriamo, ad un grande sviluppo dell’agrivoltaico, che è quella infrastruttura che consente contemporaneamente la produzione di energia elettrica da fonti alternative e la prosecuzione dell’attività dell’azienda agricola”.
“Inoltre – ha aggiunto il Capo di Gabinetto del Ministero – c’è tutta la spinta circa l’uso più consapevole del territorio. Stiamo lavorando col Ministero dell’Ambiente alla definizione del decreto che dovrà indicare le aree idonee o non idonee per la sistemazione dei pannelli solari. La missione dell’agricoltura – ha sostenuto Aiello – è quella di difendere la superficie agricola nazionale anche perché se da un lato dobbiamo raggiungere gli obiettivi del Pniec, e quindi l’incremento della potenza elettrica prodotta da fonti alternative, dall’altro lato dobbiamo anche assicurare anche la capacita’ di approvvigionamento del nostro sistema, messa in crisi purtroppo dagli ultimi eventi che sono sotto gli occhi di tutti; basti pensare alla guerra del grano che è stata scatenata dalla Russia come conseguenza del conflitto con l’Ucraina. Ecco quindi che bisogna trovare la giusta ponderazione degli interessi in gioco, il giusto equilibrio tra esigenze che sono tutte di carattere primario”.
“La nostra idea – ha concluso infine Aiello – è valorizzare l’agricoltura e nello stesso tempo aiutare il raggiungimento degli obiettivi di incremento dell’energia rinnovabile”. Al convegno è intervenuto anche Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente e ora presidente della Fondazione Univerde.
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