Assicurazioni trattori, tra norme e malumori

Introdotta nel 2024, la nuova normativa che ha esteso l’obbligo assicurativo anche ai mezzi agricoli continua a suscitare malcontento tra i produttori che, tra incertezze e interrogativi, chiedono ora risposte

da uvadatavoladmin
assicurazioni trattori

Nel 2024, il settore agricolo italiano si è trovato a fronteggiare una nuova normativa che ha esteso l’obbligo assicurativo anche ai mezzi agricoli non circolanti su strada, utilizzati esclusivamente in aree private. Introdotta dal Decreto Legislativo 184/2023 per recepire una direttiva europea, la legge aveva già sollevato numerosi interrogativi e un diffuso malumore tra gli agricoltori. 

Assicurazioni trattori: partiamo dal principio

Tutto è iniziato con il Decreto Legislativo 184/2023, che recepisce una direttiva europea e impone l’assicurazione obbligatoria anche per trattori e macchinari che operano esclusivamente su aree private. Sin da subito, la norma – la cui entrata in vigore è stata fissata al 30 giugno 2024 grazie al Decreto Milleproroghe 2024 – ha incontrato ostacoli nella sua applicazione. La sua interpretazione risulta complessa, mentre le istituzioni competenti non hanno ancora fornito chiarimenti adeguati.

A niente sono valsi i tentativi di prorogare o rivedere l’applicazione della legge. Tra luglio e novembre 2024, infatti, diversi emendamenti proposti per modificare o sospendere l’obbligo sono stati respinti o ritirati durante l’iter legislativo. Analogamente, anche il Decreto Milleproroghe 2025 e la Legge di Bilancio 2025, approvati a dicembre, non hanno apportato modifiche.

La problematica risiede proprio nella natura confusionaria della normativa, cui si aggiungono problemi di carattere pratico. Tra le lamentele degli agricoltori, l’obbligo di pagare la stessa cifra per un mezzo che circola su strada e per uno che rimane su un campo privato o ancora l’impossibilità di sospendere l’assicurazione per un mezzo che resta inutilizzato per un determinato periodo di tempo. Insomma, la nuova normativa sembra pesare ulteriormente sul mondo agricolo, già alle prese con molteplici difficoltà.  

E all’assenza di indicazioni pratiche si aggiunge il silenzio di ministeri e autorità competenti che rendono così ancora più difficile orientarsi.

Le associazioni chiedono risposte concrete

Sulla questione assicurazioni trattori e macchine agricole sono intervenute le associazioni di categoria: da Federacma a CIA, da Confagricoltura a CAI Agromec, Copagri e Uncai. A settembre 2024, un documento condiviso è stato inviato ai ministri Salvini (Trasporti), Urso (Imprese) e Lollobrigida (Agricoltura), ma al momento non è arrivata alcuna risposta.

“A un anno dall’introduzione della norma, non c’è ancora chiarezza” – denuncia Andrea Borio, presidente di Federacma. Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec, aggiunge: “Così facendo, si aumentano inutilmente i costi di produzione, obbligando a stipulare polizze per situazioni che non comportano rischi reali”.

Il malcontento dunque non manca e tra norme europee poco chiare, una trasposizione nazionale altrettanto fumosa e l’assenza di risposte dalle istituzioni, gli agricoltori si sentono abbandonati in un mare di incertezze. E il rischio è che questa legge si trasformi nell’ennesimo fardello per un settore già in affanno. 

 

Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com

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