Aumenti insostenibili e prezzi troppo bassi: i frutticoltori scendono in piazza

Prezzi troppo bassi, aumento esorbitante dei costi di produzione: gli agricoltori organizzano le proteste

da Redazione uvadatavola.com
proteste frutticoltori

Prezzi troppo bassi, aumento esorbitante dei cosi di produzione: gli agricoltori organizzano proteste, non solo in Italia.

In Puglia il Movimento Italiano per l’Agricoltura organizza le proteste e propone un sit-in a Bari, d’innanzi al Palazzo della Regione per sollecitare l’intervento delle istituzioni  in merito a quanto sta accadendo nel settore primario.

I referenti del movimento fanno sapere a uvadatavola.com: “I prezzi riconosciuti ai produttori italiani, ad esempio di uva da tavola, non schiodano e sono gli stessi da decenni. Parliamo di 50/60 centesimi di euro per le uve con seme, mentre le uve seedless non raggiungono l’euro”.

Protese in tutta Europa… e non solo

A variare sono invece i costi di produzione che triplicano. Gli aumenti si fanno sentire in tutti i Paesi Produttori del Globo. Dalla Spagna alla Polonia, passando dal Sud America (Equador) gli agricoltori si uniscono nelle proteste e invadono le piazze per gli stessi motivi.

I fertilizzanti segnano aumenti dei 300%, l’elettricità del 270&, le materie plastiche del 50%, anche il costo dell’acqua segna un +30%. A tutto questo bisogna anche aggiungere i salari dei braccianti, che dovranno essere adeguati alle diverse normative.

I produttori di Murcia (Spagna) – dopo la manifestazione del 23 gennaio –  scenderanno nuovamente in piazza il 16 febbraio, mentre in Polonia, la settimana scorsa, i melicoltori hanno manifestato contro i prezzi eccessivamente bassi che la GDO ha imposto loro.

Acqua: in Puglia il costo è diverso a seconda delle zone

Coldiretti Puglia proprio oggi dirama un comunicato in cui spiega: “La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiustizie e abbia raggiunto livelli stellari. Per esempio irrigare un ettaro di uva da tavola a Palagianello, Ginosa o Castellaneta – di competenza del consorzio di Bonifica Stornara e Tara – costa circa 450 euro con l’erogazione ogni 8 giorni per 8 ore, mentre rispetto ai pozzi gestiti da Arif per esempio a Conversano il costo è pari a 1.800 euro per irrigare 1 volta alla settimana per 8 ore per circa 14 settimane da giugno a metà settembre”.

Le richieste

Il Movimento spiega: “Saremo costretti a licenziare i nostri operai e sospendere ogni tipo di operazione nelle nostre aziende, sciopereremo. Non si può paragonare la frutticoltura all’industria, perché la frutta che produciamo è un prodotto deperibile. A nostro avviso il Governo, a questo punto, non può che incentivare gli espianti, offrendo ai produttori 5euro/ettaro per 5anni. Così facendo ridurremmo le aree vitate e la produzione diminuirà. Di conseguenza il prezzo del prodotto aumenterà. Il nostro obiettivo è vendere l’uva almeno ad 1euro al kg, in alternativa, a 40 mila euro ad ettaro“.

L’appello ai produttori è solo uno, sottolinea il Movimento: “Non accettare prezzi inferiori ad un euro/kg. Se tutti i viticoltori mantenessero questa linea dura riusciremmo davvero a portare a casa una grande vittoria”.

“In tutto questo – conclude l’esponente del Movimento – quello che ci fa più male è che la GDO rivenda il nostro prodotto – frutto di sacrifici e sudore della fronte – moltiplicando 5 volte rispetto al prezzo riconosciuto alle aziende produttrici. Vogliamo una più equa redistribuzione del valore lungo tutta la filiera. Per tutto questo scenderemo in piazza a fine febbraio, stiamo mobilitando tutto il comparto frutticolo”.

 

Autore: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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