Nella calza della befana le aziende agricole pugliesi hanno trovato solo del carbone; a diramare le brutte notizie per questo inizio 2023 ci ha pensato la Cia – Agricoltori italiani Puglia che fa sapere: “Raddoppia il costo per l’acqua a uso irriguo”.
Infatti i Consorzi di Bonifica commissariati hanno aumentato le tariffe 2023 del costo acqua a uso irriguo. La cattiva notizia, però, non è finita qui. Infatti, l’aumento avrà effetto retroattivo su tutto il 2022.
Aumenti in tutta la Puglia tranne che nella provincia di Foggia
Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani commenta: “Si tratta di una regalo beffardo che gli agricoltori si sono visti recapitare a mezzo delibera commissariale dai Consorzi di Bonifica Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia, Ugento e Li Foggi. Gli aumenti, infatti, colpiranno l’intero territorio regionale, ad esclusione della provincia di Foggia, unica area ad avere due consorzi non commissariati (Consorzio di Bonifica della Capitanata e Consorzio di Bonifica del Gargano)”.
Un aumento che si aggiunge ad altri aumenti
“Le aziende agricole di tutti i settori – ha aggiunto Sicolo – sono già falcidiate da aumenti vertiginosi dei costi relativi al gasolio, le materie prime, la bolletta energetica, dei trasporti e di ogni servizio connesso al comparto. Al contempo, anche i prezzi riconosciuti ai nostri prodotti sono incongrui e tanto bassi da non assicurare nemmeno la possibilità di coprire le spese. Alla luce di tutto questo, appare ancora più scellerato e ingiustificabile l’aumento delle tariffe dell’acqua e, ancora di più, il valore retroattivo di questa decisione. Lo diremo con forza all’incontro del prossimo 10 gennaio, convocato dal Commissario Straordinario Unico Alfredo Borzillo”.
Costo acqua: gli aumenti provincia per provincia
Per Bari e la Bat, così come per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, le tariffe per i consumi di acqua a uso irriguo sono aumentate a conguaglio di oltre il doppio.
Taranto e Brindisi
“Per il comprensorio di Ostuni, ad esempio, il costo dell’acqua a metro cubo passa da 0,40 centesimi a 1 euro – spiega Pietro De Padova, presidente di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi) – ciò significa che chi aveva preso una scheda prepagata per 1000 euro, ora dovrà versarne altri 1500 per un totale di 2.500 euro; è inaccettabile. I Consorzi commissariati Arneo e Stornara e Tara non possono pensare che una decisione del genere sia accettata come se fosse normale”.
Bari e BAT
Situazione simile a quella rilevata per il Consorzio Terre d’Apulia. Dura e precisa la presa di posizione espressa dal presidente di CIA Levante, Giuseppe De Noia: “Terre d’Apulia aumenta il prezzo dell’acqua retroattivamente, a partire dunque dal 2022, facendolo passare da 0,31 centesimi a 0,68 centesimi per metro cubo. In un solo colpo, le aziende agricole vengono chiamate a versare quote ingentissime. Siamo alla follia. La Regione Puglia deve intervenire”.
Lecce
Stessa rabbia e preoccupazione è espressa da Benedetto Accogli, presidente di CIA Salento e vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia: “Oltre al danno della Xylella e della siccità, il Salento viene colpito con una mazzata d’inizio anno che riteniamo ingiusta, iniqua e del tutto sbagliata”.
Le richieste di CIA Puglia contro l’aumento del costo dell’acqua
CIA Agricoltori Italiani Puglia chiede formalmente alla Regione Puglia di lavorare per la tanto attesa riforma dei Consorzi commissariati, voluta – anni orsono – dall’organizzazione sindacale degli agricoltori, e la discussione relativa ai nuovi piani di classifica.
Infine circa i consorzi di bonifica commissariati CIA chiede alcuni cambiamenti radicali:
- saldo e stralcio delle cartelle di pagamento;
- varare i nuovi piani di classifica;
- fissare nuovi parametri per il calcolo dei tributi che dovranno essere ancorati ai servizi effettivamente svolti;
- infine in tutti i territori colpiti da Xylella, gli agricoltori dovranno essere esentati dal pagamento dei tributi.
Autrice: Teresa Manuzzi
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