Autumncrisp®, guida al piano nutrizionale

Apporto moderato di azoto e potassio, analisi del peduncolo e gestione della potatura: così, in Cile, si elabora un piano di nutrizione ottimale per una delle varietà di punta del comparto

da uvadatavoladmin
Autumncrisp-nutrizione

La nutrizione è uno dei fattori determinanti nella produzione di uva da tavola. Essa, infatti, influisce direttamente sullo sviluppo della pianta, sui suoi processi fisiologici e sulla qualità finale del prodotto. Sebbene esistano studi dettagliati sui requisiti di ciascun nutriente, l’esecuzione corretta di un piano nutrizionale deve considerare anche fattori come il tipo di suolo, la qualità dell’acqua di irrigazione e il clima. Non va poi tralasciata la combinazione portainnesto-varietà, oggi ampiamente variabile, in virtù della maggiore diversità genetica, che determina comportamenti e problematiche specifiche per ogni caso. Di qui, l’indagine condotta dal dipartimento del GTS (Global Technical Services) del Cile, insieme a un numero significativo di viticoltori delle principali regioni produttive locali, al fine di definire congiuntamente la linea da seguire per i programmi di nutrizione della varietà Autumncrisp®.

L’indagine condotta

La prospezione, ovvero l’insieme delle indagini o condotte sul terreno, in una determinata area, è stata effettuata nell’arco di tre stagioni, a partire dalla fioritura del 2021 fino al raccolto del 2024. Sono stati selezionati circa 30 impianti produttivi della varietà Autumncrisp® in diverse zone del Cile, con differenti condizioni del suolo, innestati su diversi portainnesti e sottoposti a diversi programmi di fertilizzazione.

La scelta della varietà non è casuale. Attualmente, Autumncrisp® è infatti la varietà più commercializzata del programma genetico Sun World International, sia in Cile che nel mondo. Nota per le dimensioni eccezionali, la polpa soda e croccante e l’epoca di maturazione tardiva, la varietà è sempre più attenzionata dal comparto, in particolare da quello cileno, che sempre più frequentemente sceglie di investire nella sua produzione.

L’obiettivo principale è stato quello di correlare le informazioni nutrizionali ottenute mediante analisi dei tessuti nel periodo di fioritura agli standard nutrizionali utilizzati nella Grande Distribuzione e confrontare questi valori con la qualità e la condizione dell’uva al momento della raccolta. La prospezione si è concentrata sulla rilevazione di fattori predisponenti e valori nutrizionali correlati all’insorgenza del disseccamento del rachide, selezionando vigneti sia colpiti dal problema che non.

autumncrisp disseccamento del rachide

Disseccamento del rachide su grappoli

La media dei valori nutrizionali per i vigneti in piena produzione ha mostrato livelli medio-alti di azoto, alti di potassio e vicini al limite inferiore per il magnesio. Fatta eccezione per lo zinco, al di sotto del valore ottimale, anche i micronutrienti si sono attestati nei range normali. A seconda del portainnesto, invece, si sono osservate differenze nei contenuti di azoto totale. 

Il piano nutrizionale per Autumncrisp®

A fronte dei risultati registrati, il piano nutrizionale della varietà Autumncrisp® deve dunque prevedere un apporto moderato di azoto e potassio, soprattutto negli impianti più giovani, per evitare sintomi di disseccamento del rachide e vigore eccessivo. Man mano che raggiungono la piena produzione, si consiglia un graduale aumento degli apporti di entrambi i nutrienti. A tal riguardo, è opportuno effettuare annualmente l’analisi del peduncolo per definire il contenuto totale di nutrienti da garantire nel corso della stagione e durante il post-raccolta. Analogamente, si rende opportuna anche la misurazione annuale dell’intensità della potatura, fondamentale per determinare l’aumento o la perdita di vigore delle piante. In relazione a calcio, magnesio e zinco, la raccomandazione è altresì di inserirli nel programma di nutrizione della vite e di verificare con analisi del suolo e fogliari il loro apporto.

Naturalmente, i dati ottenuti corrispondono a medie provenienti da diverse aree del Cile, dove la coltivazione dell’uva da tavola prevede una gestione differente da quella italiana. Per definire un piano nutrizionale ottimale per questa e altre varietà occorrono ancora maggiori informazioni, ma senza dubbio questi primi dati possono offrire utili indicazioni generali.

 

Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com

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