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La combinazione tra biostimolazione e irrigazione deficitaria può rappresentare una strategia vincente per migliorare la qualità dell’uva da tavola. A dirlo un recente studio pubblicato su Plants, condotto su vigneti della varietà Sweet Celebration™ nella regione di Murcia, in Spagna, che ha evidenziato effetti positivi sulla precocità di maturazione, sulla colorazione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei grappoli, aprendo nuove prospettive per una viticoltura più efficiente e sostenibile.
Biostimolazione e irrigazione deficitaria: la ricerca
La sperimentazione è stata condotta su un appezzamento commerciale di 3675 m², suddiviso in parcelle sperimentali di tre filari ciascuna, con un disegno sperimentale randomizzato. I ricercatori hanno quindi testato quattro diversi trattamenti biostimolanti a base di estratti vegetali, alghe e microrganismi, confrontandoli con un gruppo di controllo non trattato. Parallelamente, sono stati applicati due regimi irrigui: un’irrigazione convenzionale basata sulle pratiche tradizionali degli agricoltori e un programma di irrigazione deficitaria mirata, che prevedeva una riduzione del 30% dell’acqua somministrata nella fase post-invaiatura.
Ogni trattamento è stato replicato quattro volte e l’efficacia è stata valutata attraverso misurazioni dettagliate della crescita, maturazione e qualità del frutto. Il regime di irrigazione deficitaria è stato applicato solo dopo l’invaiatura, con una riduzione progressiva dell’acqua fornita alle piante fino a una soglia di stress idrico controllato. I parametri monitorati includevano la concentrazione di solidi solubili, l’acidità titolabile, il potenziale idrico del fusto e la distribuzione cromatica degli acini.
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Proporzione del colore delle bacche (n = 200) per i diversi trattamenti al primo raccolto di ogni stagione e programma di irrigazione. Lettere diverse presentano differenze significative per la stessa categoria di colore tra i trattamenti all’interno dello stesso programma di irrigazione e stagione secondo i test di Duncan. Fonte: Plants
I risultati ottenuti
La ricerca ha rivelato che la combinazione tra biostimolazione e irrigazione deficitaria ha determinato un aumento significativo della precocità del raccolto, con un anticipo di maturazione che ha permesso agli agricoltori di immettere sul mercato uve di alta qualità in tempi più vantaggiosi. Inoltre, i frutti ottenuti con questa strategia hanno mostrato una maggiore concentrazione di zuccheri solubili, una migliore colorazione e una riduzione della percentuale di acini verdi, migliorando così l’attrattività commerciale del prodotto.
Dal punto di vista agronomico, l’irrigazione deficitaria ha stimolato l’accumulo di solidi solubili e composti bioattivi nella buccia degli acini, favorendo un’intensificazione della colorazione. I biostimolanti, invece, hanno esercitato un effetto positivo sullo sviluppo radicale e sulla capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti, contribuendo a mantenere la resa produttiva stabile anche in condizioni di ridotta disponibilità idrica.
Soluzioni per il futuro
Come sottolineato dal team di ricercatori, il lavoro condotto conferma il ruolo chiave delle nuove tecnologie agronomiche nel miglioramento qualitativo della produzione viticola. L’adozione combinata di biostimolanti e strategie irrigue mirate non solo favorisce un prodotto più competitivo sul mercato, ma rappresenta anche una soluzione sostenibile per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alla crescente scarsità di risorse idriche. Specialmente per un comparto come quello dell’uva da tavola, che – con un valore di mercato di circa 68 miliardi di dollari – impone oggi alla filiera ricerca, sostenibilità e nuove soluzioni per il futuro.
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Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com