Campagna olivicola a rischio furti. Timori ad Andria (e non solo)

da Redazione uvadatavola.com

Una stagione che si preannuncia buona per la qualità del prodotto oleario anche se scarsa per via della siccità.

Ed è proprio questo che preoccupa gli olivicoltori di fronte all’incremento dei furti per la campagna olivicola. E così si gioca d’anticipo. Il sindaco Nicola Giorgino ha scritto al Prefetto della BAT Clara Minerva, insieme al consigliere comunale delegato alle politiche agricole Benedetto Miscioscia, per segnalare il rischio di furti delle olive.

«Stante l’approssimarsi della campagna olivicola/olearia – ha scritto il primo cittadino – ed attese le notevoli problematiche legate alla stessa, con una probabile scarsità di olive a livello regionale e nazionale, anche a causa della persistente siccità, e tenuto conto dell’estensione del territorio olivetato di Andria, pari a circa 14.500 ettari che giustifica le preoccupazioni degli agricoltori produttori olivicoli, e delle organizzazioni di categoria, chiediamo un tavolo di concertazione tra le varie forze dell’ordine, unitamente ai consorzi delle guardie campestri, per verificare e programmare l’attuazione di un piano di controllo dei territori, campagne, magazzini di acquisti delle olive e frantoi».

Per il sindaco Giorgino ed il consigliere Miscioscia «tale azione programmata in maniera sinergica e coordinata è indispensabile al fine di prevenire il possibile rischio di un’escalation di furti di olive a danno degli olivicoltori che, con tanti sacrifici, conducono i propri oliveti aggravati, in questa particolare annata, da maggiori costi di gestione sostenuti per garantire le necessarie irrigazioni di soccorso per il sostentamento delle piante a salvaguardia della produzione olivicola». Una recrudescenza confermata dal responsabile regionale pugliese di Confagricoltura, nonché produttore olivicolo, Donato Rossi.

«I furti non sono un pericolo. Sono un dato reale. Io personalmente ho subìto un furto lo scorso anno di oltre un quintale di olive, quindi so di che si parla: c’è una forte recrudescenza del fenomeno criminale nelle campagne, rinveniente dal fatto che abbiamo raggiunto (almeno al momento) un prezzo cospicuo e congruo, che rende appetibile il prodotto olive/olio agli occhi di chi è senza scrupoli. Bisogna cercare di rispondere adeguatamente al territorio, per arginare i fenomeni malavitosi che rischiano di mettere in ginocchio le aziende e le imprese che già a fatica riescono a far fronte agli impegni: dalle avversità climatiche ai reati, la campagna di raccolta è un momento di grande difficoltà. Confidiamo in quello che le forze dell’ordine riusciranno a fare, ma insistiamo sulla necessità dei controlli e della sorveglianza nei magazzini- depositi delle olive, visto che quest’anno ancora una volta di prodotto ce n’è poco per via della siccità, anche nella Bat: si preannuncia un abbattimento del 45-50% di raccolto rispetto allo scorso anno. I costi sostenuti ancora una volta sono molto alti ed abbiamo notizia di grosse operazioni criminali che saranno dure da fronteggiare”.

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