Gli ingiallimenti internervali delle foglie e una crescita stentata sono i sintomi più frequentemente associabili alla clorosi ferrica, fisiopatia che interessa le colture agrarie in condizioni di carenza di Ferro, che determina una ridotta sintesi di clorofilla, portando a un decremento nel tasso di fotosintesi e a un’alterazione di processi fondamentali come la respirazione e la sintesi di ormoni vegetali. Si genera pertanto nella pianta uno stato di sofferenza che influenza negativamente anche lo stato fitosanitario e che può dar luogo a una serie di sintomi che deprimono anche la qualità e la quantità delle produzioni.
Nella maggior parte dei suoli, il Ferro è presente in due stati di ossidazione – bivalente e trivalente – a concentrazioni relativamente elevate, che vanno da 20 a 40 mg/kg.
L’elemento è contenuto in diversi minerali (olivina, biotite, vermiculite, ecc), ma la forma più abbondante di Ferro è rappresentata da ossidi e idrossidi. La solubilità di questi ultimi nella soluzione circolante del suolo è bassa e dipende da due fattori principali: il pH e il potenziale redox. Considerando che circa il 30% dei terreni coltivati sono calcarei e quindi a pH alcalino, la biodisponibilità del Ferro può essere molto limitata per le piante.
Carenza di Ferro: impatti su crescita e produzione delle colture
La forma di Ferro prediletta dalle piante per l’assorbimento è quella bivalente (Fe2+), mentre molto più difficile da assorbire è il Ferro trivalente (Fe3+). Per incrementare l’assorbimento di Ferro dal suolo, le piante utilizzano due meccanismi, la Strategia I (o “riducente”) e la Strategia II (o “chelante”). Le piante dotate di Strategia I (dicotiledoni e monocotiledoni non graminacee), inducono la riduzione del Ferro trivalente a bivalente producendo specifici enzimi e rilasciando protoni nella rizosfera. Questi abbassano il pH e favoriscono ulteriormente la solubilizzazione del Ferro. Le piante con Strategia II (graminacee) rilasciano invece fitosiderofori, che legano il ferro trivalente della rizosfera e lo mantengono in soluzione, rendendolo disponibile per l’assorbimento da parte delle radici.
Le carenze di Ferro possono essere ovviamente curate con concimi specifici, a distribuzione fogliare o radicale. L’applicazione al suolo di sali inorganici di Ferro deve sempre essere valutata con attenzione, poiché, a seconda delle caratteristiche chimiche e fisiche del suolo, il Ferro può precipitare rapidamente sotto forma di ossidi e idrossidi, risultando così non disponibile per la nutrizione delle piante.
In alternativa, il Ferro può essere fornito in forma chelata, utilizzando nella formulazione chelanti sintetici aminocarbossilati, come HEDTA, EDTA, DTPA e EDDHA. I chelanti sintetici sono scarsamente trattenuti nel suolo, con un elevato rischio di lisciviazione e le implicazioni ambientali che ciò comporta. È stato inoltre dimostrato che alcuni dei composti chelanti normalmente utilizzati sono poco biodegradabili nel suolo e quindi molto persistenti nei sistemi naturali e che l’accumulo di composti chelanti nei suoli agricoli, originato da strategie di fertilizzazione, potrebbe provocare la mobilitazione indesiderata di metalli pesanti, che possono entrare nella catena alimentare, compromettendo la qualità e la
sicurezza dei prodotti agricoli.
Per la clorosi ferrica è certamente fondamentale favorire lo sviluppo dell’apparato radicale, in modo tale da consentire l’esplorazione di un maggior volume di suolo. La porosità del terreno deve pertanto essere mantenuta a livelli ottimali e in questo ha un ruolo fondamentale la dotazione in sostanza organica. Laddove necessario si consiglia pertanto l’uso di ammendanti, concimi organici e organo-minerali. Inoltre, diverse sperimentazioni hanno dimostrato che alcuni microrganismi utili della rizosfera possono avere un ruolo importante per aiutare le piante a far fronte a concentrazioni subottimali di Ferro nel suolo, grazie alla produzione di chelanti naturali.
Per la prevenzione e la cura di carenze di Ferro, Agribios Italiana consiglia i concimi Fumier Fer 80-20 e, novità 2025, Agrinutrient BIO, oltre al correttivo Solfato ferroso, tre prodotti ammessi anche all’uso in agricoltura biologica.
Fumier Fer 80-20 deriva dall’omogenea miscela di letame umificato, proteine animali parzialmente idrolizzate e solfato ferroso eptaidrato. Gli Acidi Umici presenti nel letame umificato si legano, tramite i legami carbossilici e fenolici, al ferro bivalente con formazioni di Umati di ferro. La chelazione del tutto naturale rende poi disponibile il ferro bivalente, che è
altamente assimilabile attraverso il complesso ciclo della materia organica. La presenza di zolfo, oltre ad acidificare il suolo, determina un importante apporto di questo meso elemento utile per migliorare lo sviluppo delle piante e la qualità dei raccolti.
Agrinutrient Bio è un concime pellettato a base di solfato ferroso con Magnesio e Zolfo, specificatamente studiato per apportare Ferro, Zolfo e Magnesio nei terreni. Il Ferro è necessario per lo svolgimento della fotosintesi e della respirazione. Il Magnesio svolge un’azione insostituibile nella fotosintesi e migliora la resistenza dei tessuti vegetali come sostituto del Calcio. Grazie al pH acido, Agrinutrient BIO trova particolare impiego nei terreni alcalini, ricchi di calcare attivo, ove esercita un’azione correttiva determinando, a livello radicale, un microambiente adatto all’assorbimento dei nutrienti. Inoltre, la reazione acida del prodotto e l’elevato contenuto in Zolfo permettono di ridurre l’insolubilizzazione del Ferro che si verifica nei terreni alcalini e calcarei.
Il Solfato ferroso si impiega per contrastare la carenza di Ferro delle principali colture agrarie e ornamentali. La presenza di Zolfo e Ferro, unitamente a un pH spiccatamente acido (2,5) rendono Solfato Ferroso un correttivo altamente efficace. Trova impiego nei terreni alcalini, ricchi di calcare attivo. La particolare formulazione fluidificata, ottenuta a partire da materie prime specifiche, permette di ottenere un prodotto idoneo alla conservazione e alla distribuzione.
Comunicato a cura di: Agribios Italiana
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