Negli ultimi giorni ci sono arrivate diverse segnalazioni e abbiamo constatato personalmente in campo la presenza di sintomi anomali su giovani germogli di piante di vite della varietà Red globe. Tali sintomi si manifestano con malformazioni che interessano in particolar modo le foglie, le quali si presentano disposte “a coppa” ricurve verso il basso, bollose e con margini prezzemolati. L’anomalia interessa in modo variabile solo alcuni germogli di alcune piante, ma spesso anche intere piante o, sporadicamente, anche tutto il vigneto. Nella quasi totalità dei casi riguarda vigneti scoperti, ma il fenomeno è stato segnalato anche in tendoni coperti con film plastici.
Tale sintomatologia, dopo una prima analisi visiva effettuata da alcuni esperti del settore, è stata attribuita a danni da diserbante, in particolare 2,4 D, noto erbicida utilizzato per il controllo delle infestanti a foglia larga su cereali (frumento, orzo, avena, segale).
In molti, però, hanno destato perplessità sul danno da diserbo, in quanto ha interessato diverse zone di Puglia e Basilicata, tra cui Turi, Rutigliano, Casamassima, Sannicandro, ma anche Ginosa, Castellaneta, Francavilla Fontana e Metaponto, ovvero aree estese e distanti tra loro e spesso protette o lontane da coltivazioni di cereali.
Sintomo anomalo su germoglio di Red globe.
Alcuni produttori hanno invece attribuito il fenomeno all’utilizzo sconsiderato (e illegale) di idrogeno cianammide, fitoregolatore utilizzato per indurre l’interruzione della dormienza delle gemme e favorire il risveglio vegetativo della pianta. Tale prodotto, essendo vietato in Italia, viene commercializzato illegalmente e con nessuna garanzia sulla reale composizione. Il danno però sarebbe visibile anche laddove, con assoluta certezza, non è stato utilizzato il prodotto.
Alcuni ricercatori della (ex) Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, dopo avere escluso virosi o altre patologie, hanno invece avanzato l’ipotesi che si possa anche trattare di danni causati da prodotti “borderline” e corroboranti, che negli ultimi anni sono sempre più utilizzati in viticoltura da tavola. Secondo una nota del Ministero della Salute I prodotti borderline sono quei prodotti che per loro natura non appartengono con chiarezza ad un determinato settore, per i quali quindi è difficile definire quale sia la normativa di riferimento da applicare.
Il dubbio su tale analisi però rimane in quanto in diversi vigneti in cui sono stati utilizzati tali prodotti non c’è nessuna manifestazione del sintomo descritto.
Un’ulteriore ipotesi, più tecnica, riguarderebbe invece l’inverno mite e il mancato soddisfacimento del fabbisogno in freddo, a cui la varietà Red globe potrebbe essere più sensibile. Alcuni lettori però ci hanno segnalato anche la presenza di tale sintomo su varietà Crimson seedless, Italia e Baresana.
Una delle tesi più accreditate sembrerebbe essere attribuita all’utilizzo di prodotti fitosanitari contraffati, spesso provenienti dalla Cina e dai contenuti ignoti, il cui mercato negli ultimi anni, purtroppo, risulta essere fiorente.
Molte sono le ipotesi avanzate, ma ancora sconosciute sono le reali cause alla base del fenomeno che, fortunatamente, si presenta in modo sporadico e non determina danni economicamente rilevanti. Ulteriori approfondimenti sono in corso ed eventuali risultati saranno pubblicati in esclusiva su questo sito.
Autore: la Redazione
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