Indice
- Mosca mediterranea della frutta nei vigneti
- I danni di C. Capitata su uva
- Ricercatori spagnoli hanno provato a contenere la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) attraverso l’inerbimento.
- Lo studio spagnolo
- Come è stato condotto l’esperimento
- Ancora una volta, dunque, le “cover crops” si confermano un metodo di controllo biologico e sostenibile.
Ceratitis capitata, conosciuta ai più anche come mosca mediterranea della frutta, è un parassita altamente polifago registrato su più di 350 diversi ospiti in tutto il mondo. Anche quest’anno il dittero è presente in vigneto, dove può arrecare importanti danni ai grappoli di uva.
Mosca mediterranea della frutta nei vigneti
Come specificato in passato dal fitoiatra Antonio Guario, diverse sono le modalità possibili per il contenimento di C. capitata, così come è importante conoscere i danni che il dittero può arrecare sugli acini di uva.

I danni della mosca mediterranea della frutta su acini di uva da tavola.
I danni di C. Capitata su uva
I grappoli di uva, danneggiati dalle gallerie sotto-cuticolari risultano invendibili. Le gallerie sono facilmente distinguibili a occhio nudo. Esse diventano di colore scuro e risaltano soprattutto sulle uve a bacca bianca, a causa della degradazione e dell’ossidazione degli escrementi e dei succhi cellulari.
Tutto questo si traduce nell’impossibilità di piazzare sui mercati i grappoli danneggiati dall’azione della mosca mediterranea.
Per tale motivo si è all’opera su più fronti per comprendere in che modo tenere sotto controllo l’insetto.
Ricercatori spagnoli hanno provato a contenere la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) attraverso l’inerbimento.
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Lo studio spagnolo
È possibile trovare C. capitata nel suolo durante le seguenti fasi del suo ciclo biologico: larve al terzo stadio avanzato cadute dai frutti, pupe e adulti che restano a terra finché non sono in grado di volare. Durante i tre stadi elencati la mosca mediterranea della frutta può rappresentare un lauto pasto per predatori generalisti che vivono nel terreno. Più precisamente ci si riferisce a: ragni, coleotteri, formiche e dermatteri.
Come è stato condotto l’esperimento
Scienziati spagnoli hanno osservato dal 2019 al 2021 anche in che modo varia la pressione del dittero – in un agrumeto – al variare della copertura del suolo: nessun inerbimento;, inerbimento con Festuca arundinacea; pacciamatura con paglia. Ai tre trattamenti di gestione del terreno è stato aggiunto un determinato numero di larve al terzo stadio di C. capitata.
Si è notato che la pressione della mosca mediterranea della frutta è stata significativamente inferiore laddove era presente l’inerbimento con Festuca arundinacea e la pacciamatura con paglia. Nella porzione di agrumeto non inerbito, invece, la pressione dell’insetto è risultata di gran lunga più importante.
Ancora una volta, dunque, le “cover crops” si confermano un metodo di controllo biologico e sostenibile.
©uvadatavola.com