Cia Puglia e Liberi Agricoltori Commercianti di Puglia e Basilicata non sotterrano l’ascia di guerra nei confronti dei più grandi breeder internazionali.
“Non avete vinto niente!”. CIA Agricoltori Italiani della Puglia e Liberi Agricoltori Commercianti di Puglia Basilicata rispondono così a quella che rinominano: “non-sentenza” dell’AGCOM.
Proprio CIA Puglia e Liberi Agricoltori Commercianti di Puglia e Basilicata, infatti, nel 2019, hanno proposto una segnalazione innanzi alla AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) contestando la legittimità della condotta e delle pratiche commerciali poste in essere da quattro breeders/costitutori varietali (SUN WORLD, SNFL, IFG e Grapa Varieties-AVI) in ordine alle nuove varietà di uva da tavola senza semi ormai coltivate e commercializzate in Italia da diversi anni.
Le organizzazioni segnalanti hanno contestato ai breeders, tra le altre, le seguenti condotte ritenute scorrette:
- l’obbligo per il produttore di vendere il frutto prodotto dalla coltivazione delle varietà tutelate solo a pochi licenziatari costituiti in Club dai breeders;
- l’unilaterale ed arbitraria decisione dei club di accettare il prodotto, fissando il prezzo unilateralmente ed oralmente, peraltro non al momento del conferimento dell’uva da parte del produttore;
- la corresponsione al produttore di un prezzo inferiore a quello di mercato proprio a causa dell’obbligo contrattuale di vendita dell’uva solo ai pochi licenziatari costituiti in club;
- Divieto di vendita dell’uva prodotta ad acquirenti non facenti parte dei club, anche se limitatamente alle produzioni rifiutate da questi ultimi;
- l’illegittima previsione contrattuale di un potere assoluto di controllo riservato ai breeders, comprensivo perfino del potere di procedere all’estirpazione delle varietà;
- il rifiuto discriminatorio dei breeders di concedere le licenze a produttori del settore, anche se organizzati in Organizzazioni di Produttori.
All’esito dell’istruttoria, con provvedimento del 09/06/2021, pur verificando la fondatezza delle contestazioni segnalate dalle scriventi, l’AGCOM ha ritenuto di non poter applicare alcuna sanzione reputando che la quota totale di mercato delle uve senza semi complessivamente riferita ai 4 breeders segnalati non sia superiore al 35%.
Il dato è falsato e sottostimato, calcolato su stime vecchie ed anteriori al 2019.
Del resto l’AGCOM non ha tenuto conto dell’attività di cartello esercitata dai 4 breeders, che operano in sintonia allo scopo di condizionare il mercato (a tal scopo hanno perfino fondato la società The Breeders Alliance Co Ltd, lanciata a Londra durante il London Produce Show 2019).
Non si comprendono affatto, dunque, l’entusiasmo e i commenti di vittoria rilasciati alla stampa specializzata dai 4 breeders segnalati successivamente alla prima decisione dell’AGCOM del 09/06/2021.
Del resto è del tutto frainteso lo scopo della lotta intrapresa dalle scriventi organizzazioni che sono consapevoli di combattere “una battaglia per il futuro dell’agricoltura”.
Lo scopo della segnalazione è quello di impedire l’abuso dei diritti di privativa vegetale, giammai quello di sottrarsi alla giusta remunerazione dell’attività dei breeders.
Tuttavia, consentire ai costitutori di conservare la proprietà delle piante consegnate ai produttori vuol dire consentire loro di controllare le aziende di produzione, vuol dire trasformare questi produttori in servi della gleba. Ai signori che festeggiano occorre chiarire una cosa: non avete vinto niente! La battaglia è appena iniziata!
Prestate attenzione, piuttosto, perché leggendo il provvedimento dell’AGCOM è ben comprensibile che se le quote di mercato realmente detenute dai 4 breeders segnalati fosse superiore al 35%, (quota così sottostimata dall’AGCOM per mancanza di istituzioni titolari di dati aggiornati), la segnalazione sarà totalmente accolta. A questo scopo lavoreremo con impegno, nell’interesse di una agricoltura senza padroni, ma al servizio di liberi imprenditori.
Fonte: Comunicato Stampa a cura di Cia Puglia e Liberi Agricoltori Commercianti di Puglia e Basilicata