Cile: la campagna dell’uva è all’apice, ma mancano navi per le spedizioni

scarsa disponibilità di navi con celle frigo, unita alla difficoltà di reperire addetti portuali, sta complicando la stagione cilena dell'uva

da Redazione uvadatavola.com
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Sono le settimane più importanti per la campagna dell’uva da tavola in Cile, ma mancano le navi per spedire la frutta negli Stati Uniti.

Queste rappresentano le settimane di punta per le produzioni cilene di uva da tavola, ma non ci sono navi a sufficienza per l’export: “Siamo nelle settimane più calde della stagione dell’uva da tavola. I volumi raccolti toccano gli apici, ma non abbiamo abbastanza navi per spedire la frutta”. Ad affermarlo è Fedefruta, la federazione cilena dei produttori.

Prima il Covid, ora portuali e navi scarseggiano

La situazione, dal punto di vista della logistica, si era già complicata negli ultimi due anni con l’avvento della pandemia, che ha generato ritardi, oltre che gonfiato i costi. La scarsa disponibilità di navi con celle frigorifere nel porto cileno di Valparaíso, unita alla difficoltà di reperire addetti portuali per le attività di carico e scarico, ha fatto precipitare il tutto.

“In passato erano più di quattro a settimana le navi con celle frigo per il trasporto della frutta negli Stati Uniti. Ora ne abbiamo solo due – spiega Jorge Valenzuela, presidente di Fedefruta -. I viticoltori cileni giocano, proprio in queste settimane, la partita più importante sul mercato statunitense”.

Secondo i dati diramati da Odepa (l’Ufficio Pubblico di Studi sulle Politiche Agrarie) durante i mesi di gennaio e febbraio 2022 quasi il 75% dell’uva da tavola raccolta in Cile è stata venduta negli Stati Uniti.

“Nel mese di marzo la raccolta dell’uva interessa gli areali più centrali del Paese – continua Valenzuela – soprattutto la regione di O’Higgins. In queste settimane la vita degli abitanti dei comuni rurali di quest’area ruota tutta attorno alle attività di raccolta e confezionamento dell’uva”.

Programmi di vendita in fumo

Come ben si può immaginare la situazione appena descritta ha comportato ritardi nelle spedizioni della frutta e problemi nel rispettare i contratti con i distributori del Nord America. Ovviamente, tutto ciò ha anche avuto delle ricadute sui programmi di vendita stilati dai supermercati.

Dare priorità alla merce deperibile

Pertanto l’associazione dei produttori chiede formalmente che: “Per le prossime due settimane ci sia la priorità per l’invio della frutta fresca sulle navi con celle frigo e che aumenti la frequenza dei viaggi. Stiamo parlando di un prodotto altamente deperibile. Proprio la deperibilità della merce detta i tempi della raccolta, del confezionamento e del trasporto. Riteniamo che le spedizioni di frutta debbano avere la priorità in queste settimane”.

Un monito per il futuro

Infine Valenzuela si augura che i problemi non si ripresentino anche nei prossimi anni: “I produttori di frutta sperano che il nel porto di Valparaíso i due operatori (TPS e TPV) si impegnino a ripristinare il servizio. L’obiettivo è tornare alla capacità degli scorsi anni. Il loro impegno sarà fondamentale per noi produttori cileni”.

 

Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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