Confrontando i volumi di uva da tavola esportati quest’anno con quelli del 2017 si nota che per il prodotto cileno destinato agli Stati della costa orientale degli USA ci sono perdite pari al 21,9%.
La situazione per la merce destinata ai mercati europei ed asiatici è anche più critica. Viste le premesse, per ora, il mercato interno cileno è l’unico capace di assorbire parte del prodotto.
La varietà più difficile da collocare negli Stati della costa orientale degli Stati Uniti si è dimostrata la Flame, che è giunta su quei mercati in ritardo rispetto a varietà come Thompson Seedless, Crimson e Sugarones. Varietà che sono state ben accolte dai consumatori statunitensi.
Ad ogni modo si prevede che l’attuale stasi del mercato per il prodotto cileno tra qualche settimana si risolverà. Infatti è previsto un calo degli arrivi di box da Perù e Sudafrica.
A preoccupare sono le quantità di Thompson destinate agli Stati Uniti che supereranno 1 milione di box a settimana per le prossime tre settimane. Non bisogna dimenticare che in magazzino c’è ancora il prodotto invenduto finora che attende di essere ricollocato.
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