Come controllare la tignola rigata in vigneto?

da Redazione uvadatavola.com

L’agronomo Giacomo Mastrosimini segnala in questi giorni una presenza particolarmente importante di tignola rigata nei vigneti da uva da tavola posti in agro di Ginosa (Ta)  e Rutigliano (BA).

Mastrosimini specifica in redazione che certamente si tratta di una presenza a macchia di leopardo. Le catture di Cryptoblabes gnidiella nei vigneti pugliesi, in questo specifico periodo dell’anno, rischiano di destabilizzare un po’ le strategie di difesa pianificate ad inizio stagione da produttori e tecnici. Questi, infatti, proprio a fine campagna, si ritrovano a dover gestire la presenza ingombrante di un insetto con un ciclo biologico che coincide quasi con la raccolta del prodotto.

 

Come controllare la tignola rigata tenendo conto del disciplinare di produzione integrata della Regione Puglia?

 

Domanda, questa, che abbiamo posto al dottor Antonio Guario, agronomo, fitopatologo ed ex Dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.

Il dottor Guario esordisce: “Anche dai monitoraggi effettuati con il centro diagnosi e sperimentazione AGROLAB, con cui collaboro, è emersa una particolare presenza di Cryptoblabes gnidiella negli stessi areali segnalati dal dottor Mastrosimini. I nostri rilievi hanno riscontrato la presenza dell’insetto oltre che su uva da tavola, anche su melograno”.

L’esperto prosegue: “Proprio in queste zone, in effetti, la tignola rigata si sta diffondendo notevolmente. La gestione di questo insetto va fatta con l’impiego del prodotto registrato per tale avversità; cioè il Clorantraniliprolo o prodotti utilizzati per la tignoletta (Lobesia botrana) come il Bacillus thuringiensis. Ad ogni modo risulta fondamentale installare delle trappole per monitorare i voli degli adulti, almeno fino al momento della raccolta, continuando ad effettuare degli interventi fitosanitari nei limiti previsti dalle etichette. Entrambi i prodotti hanno tempi di carenza di 3 giorni sull’uva da tavola. Il solo vantaggio che presenta il bacillus è l’assenza dei residui al momento della raccolta”.

Infine, Antonio Guario conclude: “Un costante monitoraggio prima e dopo gli interventi consente di valutare con maggiore attenzione la presenza della tignola rigata, che purtroppo proseguirà la sua attività con il volo degli adulti fino a fine ottobre-inizio novembre”.

 

Autore: Teresa Manuzzi
Foto di: Giacomo Mastrosimini
©uvadatavola.com

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