Commissione Uva da Tavola: quali obiettivi per il 2022?

Catasto varietale, distretto produttivo e comunicazione ecco gli obiettivi per il 2022 della Commissione Uva da Tavola

da Redazione uvadatavola.com
CUT - Commissione Uva da Tavola

La Commissione Italiana Uva da Tavola (CUT) ha riunito i suoi associati ed il Comitato Tecnico Scientifico Uva da Tavola lo scorso 21 gennaio in assemblea ordinaria per tracciare il bilancio del primo anno di attività e delineare il piano di interventi per il 2022.

Il 2022 sarà infatti un anno decisivo per le attività della CUT e il posizionamento del comparto.

Il Presidente Massimiliano Del Core apre così i lavori della prima Assemblea del 2022.

“Quelli appena trascorsi sono stati 12 mesi ricchi di eventi ed iniziative che hanno contribuito a far aumentare la consapevolezza nel settore ed hanno costituito un primo passo della lunga, ma indispensabile, marcia verso il miglioramento della competitività della filiera. Il percorso della CUT non può prescindere da fattori come: aggregazione, informazione, promozione e innovazione, elementi chiave per un vincente posizionamento sui mercati della nostra uva da tavola e per il conseguente recupero della redditività delle aziende viticole italiane”.

I seconda battuta i soci hanno potuto confrontarsi sulle prossime attività della CUT, al momento è in programma per marzo 2022 l’incontro dal titolo: STATI GENERALI dell’UVA DA TAVOLA.

Il Presidente ha poi colto l’occasione per ringraziare tutte le aziende della filiera che hanno deciso di associarsi, i componenti del Consiglio Direttivo, i tecnici e gli agronomi del CTS (Consiglio Tecnico Scientifico) per la loro disponibilità e competenza.

Campagna 2021

Il dibattito si è spostato sull’analisi della campagna 2021. I soci hanno confermato che appare chiaro come la produzione italiana rischi di perdere posizioni sul mercato europeo.

Per scongiurare il peggio serve che il comparto si renda protagonista della sua storia e del suo destino. In quest’ottica  l’adesione ad un’associazione che riunisce tutta la filiera è il primo passo per dar vita ad un’azione sinergica e unitaria volta a valorizzare i frutti del nostro lavoro.

L’uva da tavola infatti ha bisogno di essere “spiegata”: agli operatori, ai mercati e ai consumatori. Per far sì che questo avvenga è necessario raccontare la storia, il territorio, il lavoro delle aziende, le proprietà benefiche e salutari del frutto e i valori di cui il comparto è portatore.

Quando tutto questo non viene comunicato l’unico risultato che si ottiene è lo svilimento del prodotto ed il suo posizionamento nella nuvola delle promozioni e dei “sottocosto” della distribuzione.

Vi ricorda qualcosa? Si tratta esattamente del problema che stiamo vivendo.

 Un prodotto senza valore, senza attrattiva per il consumatore, privo di brand di qualità e/o origine non porta reddito a nessun anello della filiera.

 

In questo senso la Commissione Uva da Tavola si propone di portare avanti azioni congiunte alle IGP di Puglia e Sicilia col fine di consolidare e curare un brand legato alle uve tradizionali e con seme.

Sostenibilità ambientale

La sostenibilità ambientale assume un ruolo di primaria importanza. A tal riguardo la CUT, forte delle posizioni del CTS, sarà sempre pronta a respingere attacchi ingiustificati circa la sostenibilità ambientale dei nostri impianti e delle nostre tecniche produttive, che sono tra le più sostenibili ed efficaci al mondo.

La nostra uva, grazie a innovazione e know-how, viene realizzata nel pieno rispetto della biodiversità e dell’ambiente. L’uva da tavola italiana è: Sana, Sicura, Sostenibile!

Catasto Produttivo Varietale

L’assemblea ha manifestato anche la volontà, per il 2022,  di lavorare per la promozione e l’offerta di servizi rivolti non solo agli associati, ma a tutti i produttori e ai commercianti di uva. Per iniziare ci concentreremo sulla raccolta dei dati per l’elaborazione del Catasto Produttivo Varietale Nazionale dell’Uva da Tavola. Il lavoro potrà contare sull’importante collaborazione del CSO ITALY (Centro Servizi Ortofrutticoli), di cui la CUT è diventata socia nel 2022.

Tale operazione potrà garantire al futuro sistema dell’uva da tavola di programmare le produzioni e le attività di sviluppo commerciale nazionale ed internazionale con consapevolezza e collaborazione all’interno della filiera.

Distretto Regionale dell’Uva da Tavola 

“Entro giugno, inoltre, – ha continuato a relazionare il Presidente ai soci- daremo il via alla storica costituzione del Distretto Regionale dell’Uva da Tavola (DUT), che segnerà la spinta decisiva all’innovazione del comparto per il successo della nostra filiera.

La creazione del DUT rappresenta la vera sfida, un grande salto di qualità per il settore, un momento strategico che segnerà in positivo il futuro del comparto, orientandone e agevolandone l’evoluzione verso l’agricoltura 4.0.

Esso da un lato sarà lo strumento attraverso cui intercettare nuovi fondi per lo sviluppo e la sostenibilità delle produzioni, dall’altro rappresenterà l’unica vera soluzione utile per recuperare la competitività che dell’industria dell’uva da tavola sta purtroppo perdendo, neanche troppo lentamente”.

“È tuttavia importante e fondamentale – ha concluso il Presidente – che si allarghi la base sociale della CUT, per garantire ancora maggiore rappresentatività e risorse più significative per le iniziative a favore del settore”.

 

Autore: La Redazione

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