Le previsioni per la prossima stagione lasciano ben sperare secondo Giovanni Raniolo, presidente del Consorzio di Tutela dell’Uva da Tavola di Mazzarrone Igp.
Durante la scorsa stagione il prodotto siciliano a marchio Igp di Mazzarrone ha registrato un calo della produzione pari al 30%, soprattutto a causa del cracking
A tal proposito il presidente del Consorzio spiega: “Le aziende ben strutturate hanno però risentito poco degli effetti di questo fenomeno”, a soffrire maggiormente per la fisiopatia sono stati soprattutto i piccoli produttori. “Per l’anno prossimo prevediamo un balzo in avanti, e saremo protagonisti sotto ogni profilo, sia produttivo che commerciale“, afferma Raniolo, intervistato da Freshplaza.
Dopo l’embargo russo, che ha inferto un duro colpo all’intero comparto nazionale dell’uva da tavola, le uve siciliane sono state in grado di conquistare i consumatori dei Paesi dell’Africa subsahariana. Nonostante lo sguardo internazionale i produttori del Consorzio restano concentrati sulla produzione di varietà tradizionali, come la cultivar Italia perché, secondo Giovanni Raniolo “Il favore della Gdo internazionale punta sempre più sulle varietà tradizionali per proporre ai consumatori aromi e profumi d’un tempo“.
Tuttavia la curiosità dei viticoltori da tavola siciliani è sollecitata dalle uve seedless precoci, che potrebbero contribuire ad ampliare il calendario produttivo dell’Isola, creando nuove finestre di commercializzazione del prodotto.
Autore: La Redazione
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