Come diminuire la deriva degli agrofarmaci in campo?

da Redazione uvadatavola.com

La deriva è definita come lo spostamento di acqua e fitofarmaco attraverso l’aria – sia durante che in seguito al trattamento -, dalla propria azienda agricola a quella limitrofa; ciò comporta due principali conseguenze negative.

Da un lato si inquina l’ambiente e dall’altro si perde del prodotto che non andrà a centrare l’obiettivo. Questi due fenomeni sono anche detti:

  • exo-drift, lo spostamento della nebulizzazione al di fuori dall’area target;
  • endo-drift, il principio attivo nelle goccioline cade nell’area target, ma non raggiunge il target biologico.

In Cile, così come in altri Paesi del mondo, la maggior parte dei trattamenti in frutteto sono realizzati con atomizzatori idropneumatici (“turbo”, “atomizzatori”). Queste macchine lavorano pressando il liquido e dando così vita a tante piccolissime goccioline che raggiungeranno l’albero/bersaglio grazie alla corrente d’aria, generata da un ventilatore posto nella parte posteriore dell’irroratrice.

Si calcola che a causa delle cattive condizioni ambientali (soprattutto vento) la deriva può raggiungere quota il 30%. La percentuale aumenta se sono presenti anche altri fattori come:

  • errato calcolo dei volumi di applicazione;

  • particolare numero tipo, dimensione e disposizione degli ugelli;

  • errati parametri tecnico operativi per la spruzzatura (velocità, portata, pressione di esercizio, portata d’aria del fan);

  • condizioni ambientali (vento).

Ecco dunque alcuni consigli per ridurre la deriva degli antiparassitari nei frutteti. A descriverli Patricio Abarca, ricercatore dell’INA (Instituto de Investigaciones Agropecurias) l’istituto cileno di ricerca agraria.

1. Regolare il volume di applicazione per ettaro
Per determinare il corretto dosaggio sulla base delle dimensioni delle piante e della densità fogliare. Per fare ciò si ricorre al metodo “Tree Row Volume” (TRV) che consente di determinare il volume della vegetazione per definire del corretto dosaggio degli agrofarmaci da impiegare nei trattamenti anticrittogamici.

2. corretto posizionamento e scelta degli ugelli
Utilizzare almeno quattro ugelli anti-deriva da porre sulla parte superiore dell’irroratrice (due per lato). Per i frutteti è consigliabile disporre gli ugelli rispecchiando la forma delle piante. Posizionandone, quindi, un numero maggiore nell’area in cui è presente una massa fogliare più voluminosa. Non posizionare mai ugelli nebulizzatori sulla parte superiore dell’irroratrice.

3. Definire la velocità di avanzamento della macchina
Una velocità si avanzamento troppo elevata, evita che volumi importanti di fitofarmaco vadano a finire nella parte centrale della pianta e non dove occorre, ovvero sulla vegetazione. Tutto ciò non solo potrebbe ridurre l’efficacia del trattamento stresso, ma aumenterebbe le perdite di prodotto causate dalla deriva o cadute sul terreno.

Le velocità medie da rispettare sono le seguenti:
– tra 4 e 6 km/h per drupacee e pomacee;
– tra 2 e 4 km/h per gli agrumi;
– tra 3 e 4 km/h per alberi di noce;
– tra 4,5 e 6 km/h per le viti nei vigneti.

Solitamente velocità meno elevate si utilizzano quando le piante sono in fase di sviluppo fogliare.

4. Pressione
Ugelli con una sezione molto stretta, uniti ad una pressione eccessiva contribuiranno a creare goccioline molto fini, che verranno facilmente spostate dal vento; al contrario, ugelli molto grandi e basse pressioni, causeranno un deflusso delle goccioline e molto probabilmente causeranno una caduta del prodotto in terra. Le pressioni consigliate per gli ugelli montati sulle atomizzatrici idropneumatiche, sono comprese tra 7 e 14 bar (= da 100 a 200 PSI).


5. Flusso d’aria

Un eccessivo flusso d’aria da parte della ventola farà aumentare il numero di gocce che raggiungeranno le foglie, lasciandole esposte alle correnti ambientali. Il flusso d’aria deve essere regolato in base alle dimensioni del piante, alla densità delle foglie e al sesto di impiantoInoltre, il flusso d’aria deve essere diretto dai deflettori superiori e inferiori.

6. Condizioni climatiche
Il vento è uno dei fattori ambientali che favorisce maggiormente la deriva; pertanto si raccomanda di non effettuare applicazioni in giornate con vento superiore ai 6,5 ​​km/h. Tale velocità può essere individuata osservando il comportamento dei rami degli alberi. Se si muovono dolcemente e costantemente è il caso di rimandare il trattamento.

Autore: Patricio Abarca R. – INIA Rayentué
Traduzione a cura di: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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