Nel comparto dell’uva da tavola, produttori e tecnici sono sempre più spesso chiamati a lavorare su di un numero crescente di varietà, molte delle quali introdotte da costitutori stranieri. Questa situazione impone una valutazione accurata dell’adattamento delle nuove cultivar alle specifiche condizioni pedoclimatiche del territorio, poiché le caratteristiche produttive possono variare significativamente in base all’ambiente di coltivazione. Uno dei parametri agronomici più importanti da considerare è la fertilità delle gemme, che rappresenta la capacità della pianta di sviluppare infiorescenze potenzialmente produttive. Conoscere in anticipo questa fertilità permette di ottimizzare pratiche colturali cruciali, come la potatura invernale (potatura secca), che regola il numero di gemme lasciate sulla pianta. In questo contesto, la dissezione delle gemme si rivela uno strumento utile per stimare il potenziale produttivo del vigneto.
Valutare la fertilità delle gemme nella vite da tavola: il metodo della dissezione
La fertilità delle gemme è determinante per stabilire il carico produttivo ottimale di una vite. Durante la potatura secca, infatti, il viticoltore deve decidere quante gemme lasciare su ciascun tralcio per raggiungere un equilibrio tra qualità e quantità di produzione. Se il carico di gemme è eccessivo, la pianta potrebbe produrre molti grappoli piccoli e di scarsa qualità. Al contrario, un carico troppo basso potrebbe ridurre la resa complessiva. Per questo motivo, la stima della fertilità permette di personalizzare la potatura in base al potenziale produttivo effettivo del vigneto, tenendo conto delle condizioni specifiche della varietà coltivata e dell’annata. Un metodo affidabile per valutare questa fertilità è la dissezione delle gemme, una tecnica analitica che permette di stimare il numero di infiorescenze potenzialmente presenti nei tralci ancora dormienti.
Come funziona la dissezione delle gemme?
Il primo passaggio consiste nel prelevare un campione significativo di tralci direttamente in campo, pochi giorni prima della potatura invernale. I tralci devono essere sani e prelevati da diverse piante per ottenere risultati rappresentativi e statisticamente affidabili. Una volta in laboratorio, i tralci vengono sezionati mediante un bisturi, realizzando sezioni trasversali lungo l’asse delle gemme. Questo permette di esaminare l’interno della gemma utilizzando uno stereomicroscopio per identificare i primordi infiorescenziali. Se la struttura interna delle gemme è difficile da analizzare tramite sezioni trasversali, è possibile effettuare una dissezione longitudinale, che offre una visione più dettagliata della struttura interna.
Durante l’osservazione al microscopio, le gemme vengono classificate in tre categorie:
- gemme fertili: contengono uno o più primordi infiorescenziali visibili, segno di potenziale produttivo;
- gemme sterili: non presentano alcun primordio e quindi non produrranno grappoli;
- gemme necrotiche: presentano tessuti scuri e degradati, sintomo di morte cellulare.
Fertilità potenziale vs fertilità reale
La fertilità stimata mediante la dissezione delle gemme rappresenta una fertilità potenziale, poiché il numero di primordi osservati è generalmente superiore al numero effettivo di grappoli prodotti dalla pianta. Questo perché non tutte le gemme fertili riescono a germogliare, poiché alcune rimangono “cieche” (ossia incapaci di svilupparsi). Le cause della mancata schiusa delle gemme possono essere molteplici e includono:
- caratteristiche genetiche della cultivar;
- lunghezza del tralcio e modalità di potatura;
- condizioni climatiche dell’annata (ad esempio, gelate primaverili e brinate);
- forma di allevamento e gestione agronomica.
Inoltre, eventi climatici avversi come gelate tardive o fenomeni di filatura (ossia la trasformazione del grappolo in viticcio) possono ridurre ulteriormente il numero di infiorescenze utili.
Un supporto strategico per la potatura
Conoscere la fertilità delle gemme delle varietà di vite da tavola è fondamentale per pianificare correttamente la potatura secca, garantendo produzioni bilanciate sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. In regioni come la Puglia, in cui il comparto dell’uva da tavola è in costante evoluzione varietale, il metodo della dissezione delle gemme rappresenta uno strumento decisivo per la gestione sostenibile del vigneto. In passato, l’esperienza diretta degli agricoltori era determinante per scegliere il carico di gemme; oggi la dissezione delle gemme offre un approccio scientifico, supportando con dati oggettivi le decisioni agronomiche.
Il servizio di dissezione delle gemme è offerto dall’Agridatalog, spin-off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
A cura di Giovanni Popeo e Francesco Pesce
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