Emergenza siccità: Sicilia in zona rossa

Clima anomalo, deficit idrico: il Mediterraneo ha sete e in Sicilia si dichiara già lo stato di calamità naturale da siccità severa

da uvadatavoladmin
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Il 16,1% del territorio europeo in condizione di deficit di umidità del suolo e l’1,2% già in piena allerta, con la Sicilia purtroppo sugli scudi: sono gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio europeo della siccità a fronte dell’anomalo andamento climatico degli ultimi anni. Secondo quanto riportato, infatti, nonostante sia ancora inverno, aree piuttosto ampie del bacino mediterraneo sono già in una condizione di allarme per il deficit di umidità del suolo e in pieno stato di allerta per le condizioni di stress mostrate dalla vegetazione a causa dell’emergenza siccità.         

A livello nazionale, la Sicilia è tra le aree maggiormente colpite dall’emergenza siccità.

Qui, l’assenza di pioggia ha già comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi, mettendo a dura prova il settore agricolo e portando le istituzioni a dichiarare lo stato di calamità naturale da siccità severa su tutto il territorio regionale. Una misura che ha già comportato il razionamento dell’acqua in 39 comuni nell’area di Palermo, Agrigento e Caltanissetta. Accanto a questo, il governo ha incaricato l’Unità di crisi, istituita di recente e ora integrata dai dirigenti dei dipartimenti Bilancio e Programmazione, di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole garantendo sufficienti volumi d’acqua. 

D’altra parte, secondo una nota della Regione Siciliana del 28 novembre, i danni erano già ingentissimi a fine ottobre, quando le ondate di calore avevano determinato cali produttivi, per cascola e per rallentamento della crescita e ingrossamento di frutta e ortaggi.

Senza tralasciare le conseguenze per la campagna dell’uva da tavola.

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Danni da siccità su grappoli di uva da tavola

La seconda metà del 2023, infatti, è stata la più arida da oltre un secolo con un ammanco complessivo di circa 220 mm di pioggia da settembre a dicembre e un deficit di precipitazioni fino al 96% su alcune località tra le province di Enna (–81,5% mediamente sull’intera provincia) e Catania (–80%) solo nell’ultimo mese dell’anno.

Inoltre, stando a quanto riportato dall’Osservatorio Anbi (associazione che riunisce i consorzi di bonifica italiani) si stanno delineando le condizioni per un’altra estate all’insegna dell’emergenza idrica, con gravi ripercussioni soprattutto per l’economia e le produzioni agricole.

Si tratta di dati assai allarmanti e che portano la Sicilia a essere l’unica regione in Italia e tra le poche in Europa a rientrare nella zona rossa per la carenza idrica. L’emergenza siccità, però, si sta rapidamente ampliando in altre aree del Paese. Secondo quanto riportato da greenreport.it, infatti, se Sicilia e Sardegna stanno già facendo i conti con limitazioni nell’uso agricolo della risorsa idrica, le temperature eccezionalmente alte, la scarsità di precipitazioni e l’assenza di neve lungo la dorsale appenninica stanno velocemente disegnando uno stato di grave sofferenza idrica anche al centro e al nord Italia.

Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com

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