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Un nuovo protagonista nell’export di uva da tavola? Tra equilibri che cambiano e nuove sfide all’orizzonte, nel mercato internazionale dell’uva da tavola spunta un nuovo Paese. Si tratta della Repubblica Dominicana che, dopo anni di formazione e investimenti, è pronta a compiere passi significativi e cambiare il tradizionale panorama dell’export dell’uva da tavola.
Grazie a un ambizioso programma governativo avviato quattro anni fa, il Paese ha infatti introdotto tecnologie avanzate e varietà di uva commercialmente accattivanti, ponendo le basi per una produzione competitiva e sostenibile. A fare da traino anche la forza in continua crescita del vicino Perù.
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Formazione e supporto tecnico
Nel 2020, il Ministero dell’Agricoltura della Repubblica Dominicana ha lanciato un programma di formazione per agricoltori e organizzazioni agricole interessate alla coltivazione di uva da tavola. Attraverso questa iniziativa, i partecipanti hanno avuto accesso a conoscenze specializzate e opportunità di networking con esperti internazionali del comparto.
Tra i principali partner tecnici Bloom Fresh, azienda leader nella concessione di licenze per varietà di uva da tavola, operante in 26 Paesi. Un tecnico del team ha infatti contribuito direttamente alla formazione, fornendo conoscenze pratiche sulle migliori tecnologie di coltivazione e supportando la selezione delle varietà più adatte al territorio dominicano.
Dopo approfondite analisi, sono state introdotte tre varietà: Sweet GlobeTM, TimpsonTM e AllisonTM. Gli impianti sperimentali sono stati avviati nelle aree di Baní e San Juan, per valutare la compatibilità con il clima e il suolo locale. I primi risultati hanno dimostrato un’ottima adattabilità, favorendo il passaggio alla produzione su scala commerciale.
Export uva e crescita del comparto
Il primo raccolto è ora previsto per aprile, con una spedizione di prova destinata agli Stati Uniti. Se in linea con i risultati sperati, questo primo passo costituirà l’inizio di un cammino importante per la viticoltura del Paese, che fino ad ora ha importato uva per un valore di circa 30 milioni di dollari l’anno.
Come sottolineato dal viceministro dell’Agricoltura responsabile degli affari scientifici e tecnologici, Rafael Ortiz Quezada, in un’intervista, a dare un impulso decisivo alla strategia dominicana è stato il successo crescente del comparto peruviano. “Il Perù – ha dichiarato – è diventato un importante esportatore di uva da tavola con un terreno molto simile al nostro. Ora abbiamo la tecnologia e le varietà giuste per avviare una produzione competitiva”.

In foto: uva della varietà TimpsonTM – Fonte: Bloom Fresh
Supervisione tecnica e investimenti nel capitale umano
Per garantire il successo del progetto, il Ministero ha coinvolto esperti internazionali nella supervisione degli impianti: un tecnico brasiliano coordina la gestione di San Juan de la Maguana (30 ettari), mentre un tecnico cileno guida la produzione di Montecristi (20 ettari). Le aziende locali coinvolte nel progetto includono figure chiave del settore agricolo, attivamente impegnati nello sviluppo di nuove opportunità economiche per le rispettive regioni.
Sul fronte della formazione, il governo dominicano ha delineato un piano per rafforzare le competenze tecniche degli agricoltori. Sono previsti corsi online e periodi di apprendistato in Perù per i migliori operatori del comparto, al fine di garantire standard di produzione allineati ai mercati internazionali.
Vantaggi competitivi e prospettive future dell’export
Uno degli aspetti più promettenti della coltivazione dell’uva in Repubblica Dominicana è la possibilità di una produzione continua durante tutto l’anno, caratteristica che pochi altri Paesi produttori possono vantare. Questo consentirebbe al Paese di posizionarsi strategicamente nei periodi di maggiore domanda sul mercato internazionale.
Anche Bloom Fresh ha confermato il proprio impegno nel supportare la Repubblica Dominicana in questo percorso, evidenziando l’importanza del clima favorevole e della posizione geografica strategica per l’export verso gli Stati Uniti.
A lungo termine, il governo punta a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a consolidare l’export, trasformando l’industria dell’uva da tavola in un pilastro dell’economia agricola nazionale. “Il nostro obiettivo è rendere la produzione di uva un’opportunità di crescita per il Paese, aumentando le esportazioni e rafforzando il mercato interno”, ha affermato Ortiz Quezada.
Se i risultati attuali saranno confermati nei prossimi anni, la Repubblica Dominicana potrebbe presto emergere come un nuovo protagonista nel mercato globale dell’uva da tavola, con sviluppi inediti e probabili nuove sfide da affrontare.
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Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com