Fruit Logistica, si parlerà anche di uva da tavola

Grazie alla partnership tra Commissione Italiana Uva da Tavola e CSO Italy, il comparto troverà spazio nella kermesse tedesca. Tra le altre, si parlerà anche di LUV Fiera

da Ilaria De Marinis
Fruit logistica CUT LUV (1)

Dal 5 al 7 febbraio torna il Fruit Logistica a Berlino. La capitale tedesca torna a riunire l’universo ortofrutticolo internazionale per una tre giorni attesissima. Con migliaia di espositori provenienti da oltre 90 Paesi, Fruit Logistica rappresenta un punto di riferimento per il commercio globale dei prodotti ortofrutticoli, favorendo l’incontro tra domanda e offerta in un ambiente altamente professionale e dinamico. Tra i protagonisti, la collettiva ITALY, che – ubicata come da tradizione nel padiglione 2.2 – con una quarantina di aziende espositrici, si conferma anche per quest’anno la più grande collettiva privata della kermesse tedesca. 

Come di consueto l’area di ITALY ospiterà una serie di manifestazioni che coinvolgeranno – tra le altre – anche il comparto dell’uva da tavola, grazie alla partnership tra CUT – Commissione Italiana Uva da Tavola e CSO Italy. A parlarcene più nel dettaglio Massimiliano Del Core, presidente della CUT.

Quali sono gli obiettivi e lo spirito con cui vi apprestate a partecipare al Fruit Logistica?

CUT sarà presente con un intervento il giorno 6 febbraio alle ore 14.00 presso lo stand CSO Italy. Si consolida infatti la partnership tra CUT e CSO Italy per quanto riguarda la filiera dell’uva da tavola. In questa occasione presenteremo l’aggiornamento del Catasto Varietale dell’Uva da Tavola 2024, un documento fondamentale che offre spunti e novità importanti non solo per i soci dell’associazione, ma anche per l’intera filiera. Il catasto è stato redatto con il CSO in collaborazione con le OP di Puglia, Sicilia e Basilicata a conferma di quanto riteniamo essenziale partire dalla produzione e dall’innovazione nelle tecniche di coltivazione e nell’ambito varietale per garantire un posizionamento più competitivo sul mercato. Questo approccio coinvolge tutta la filiera: produttori, commercianti, esportatori e chiunque operi nell’indotto dell’uva da tavola, inclusi tecnici e fornitori di mezzi e dispositivi innovativi.
Oltre alla presentazione del Catasto Varietale, la sera del 6 febbraio si terrà MIT (Meet the Italian Taste) TABLE GRAPE, un’occasione informale di networking tra operatori della filiera italiana dell’uva da tavola organizzata da CUT. Sarà un momento di confronto tra addetti ai lavori nazionali e internazionali del comparto. CUT, insieme a CSO Italy, crede molto nell’importanza della condivisione di informazioni, innovazione e aggregazione per rafforzare il comparto.

Nel vostro intervento spazio sarà anche dedicato a LUV Fiera, la prima verticale di filiera dedicata all’uva da tavola che – tenutasi per la prima volta nel 2024 – tornerà nel 2026 a Bari.

LUV è essenziale perché proprio da questo evento sono nati spunti fondamentali che tratteremo nel nostro intervento. Nel 2024, LUV ha rappresentato uno dei momenti più importanti per la filiera italiana dell’uva da tavola per confrontarsi e intessere nuove relazioni tra gli operatori e tra operatori e mercato. È stato importante poter vivere questo evento, sposato sin dall’inizio dalla CUT, nel 2024 e che tornerà nel 2026 con lo stesso entusiasmo, ma con una partecipazione più ampia e un forte focus su idee, iniziative e sviluppi commerciali.

Fruit logistica CUT

In foto: Massimiliano Del Core durante un intervento in occasione di LUV Fiera

Restando nel qui e ora, il Catasto e LUV sono iniziative importanti, ma esiste una visione strategica a lungo termine per il comparto?

I soci della Commissione Uva da Tavola hanno delineato una strategia basata sulla promozione aggregata della filiera, ma abbiamo bisogno che il comparto la segua. Pur garantendo l’autonomia e la libertà imprenditoriale di ciascun operatore, riteniamo essenziale una visione comune per innovazione e promozione del prodotto. L’obiettivo è valorizzare il Made in Italy e promuovere l’uva da tavola con e senza semi, non solo in occasioni B2B, ma anche B2C, quindi rivolgendosi al consumatore anche in contesti esterni al circuito ortofrutticolo tradizionale.

A tal riguardo, come CUT abbiamo avviato un progetto per presentare il prodotto italiano in eventi culturali, sportivi e musicali, dove il consumatore può conoscere qualità e benefici dell’uva da tavola. Questa strategia, unita all’innovazione di prodotto e packaging, aiuterà la filiera a essere competitiva su mercati europei e internazionali, incluso il Middle East e l’oltreoceano. All’interno di questa visione sarà importante anche l’innovazione nel packaging che meglio interpreti le nuove esigenze di consuma dell’uva da tavola. Questa, infatti, non è più percepita solo come un alimento da pasto, ma sempre più come uno snack. E affinché possa affermarsi su mercati emergenti e consolidare la presenza in Europa, sarà cruciale avere un packaging adatto. In ultimo, risulterà fondamentale la partnership con la distribuzione organizzata per valorizzare al meglio il prodotto sugli scaffali perché il consumatore non deve solo essere informato sui benefici dell’uva da tavola, ma anche percepirne qualità, genuinità e gusto. E il luogo in cui questo può e deve avvenire è il punto vendita.

D’altra parte, la filiera dell’uva da tavola si trova oggi in un contesto in continua evoluzione. Quali sono le principali sfide da affrontare?

Siamo in una fase di transizione cruciale del comparto: non solo per il cambiamento varietale, ma anche per l’evoluzione delle abitudini di consumo. Se a questo si aggiunge la necessità di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico – la filiera deve adottare tecnologie avanzate, come coperture protettive e impianti di agricoltura di precisione, per ottimizzare le risorse e migliorare la produttività – è chiaro che la sfida più urgente diviene quella della consapevolezza. Fortunatamente, in Italia possiamo contare su una solida tradizione agronomica e su una nuova generazione di tecnici altamente qualificati. Tuttavia, è essenziale creare continue occasioni di confronto, sia tecnico che commerciale. A tal proposito, possiamo già annunciare che tra fine marzo e inizio aprile, in occasione della consueta assemblea della Commissione Uva da Tavola, realizzeremo un evento per discutere con il territorio di queste tematiche e delineare insieme le strategie future della filiera. Per adesso, l’appuntamento è a Berlino con il Fruit Logistica 2025.

Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com

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