La raccolta per le varietà precoci di uva da tavola è appena iniziata, ma come ogni anno iniziano a fare notizia i furti nei campi pugliesi. A seguito delle numerose segnalazioni arrivate alla scrivania del sindaco di Noicàttaro (BA), il primo cittadino Raimondo Innamorato ha sollevato la questione sui suoi social. “Molti hanno già sporto denuncia, altri, temendo forse ripercussioni, non lo fanno – ha fatto sapere il sindaco – questo, però, è l’unico modo che ci consente di dare la giusta rilevanza ad un problema che purtroppo ogni anno si ripete”.
Nonostante i vari metodi di sorveglianza adottati già qualche anno fa in alcuni areali, Innamorato ha infatti sottolineato come la situazione critica renda ormai necessario l’intervento urgente dei presidi delle Forze dell’Ordine. “Dal 2022 – ha spiegato – abbiamo investito fondi per un sistema di videosorveglianza altamente qualificato che ci permette di garantire ulteriore monitoraggio delle zone e, magari, identificare chi commette questi reati”.
L’assessore all’Agricoltura del Comune, Vito Fraschini, nel 2022, spiegò che le telecamere furono installate negli areali con varietà di uva da tavola più precoci, in particolare nelle zone che dal centro scendono verso il mare. Durante la conferenza stampa di presentazione dei sistemi di sorveglianza, inoltre, pose come obiettivo il monitoraggio al 100% delle campagne entro i successivi quattro anni.
Una sfida che quindi è ancora necessaria, visti i continui e numerosi furti di uva da tavola nel territorio nojano.
Sono stati numerosi gli episodi di furti di uva da tavola lo scorso anno in Puglia. Uno in particolare è accaduto il 22 ottobre nell’agro di Andria (BT), sventato prontamente da una Guardia Campestre. I malintenzionati avevano rubato due quintali di uva da tavola, ma nel momento in cui pensavano di averla fatta franca furono fermati e costretti a restituire il bottino al proprietario. Episodio simile era accaduto nelle campagne di Ruvo di Puglia, nel Barese, quando due individui furono colti dai vigilantes mentre rubavano i grappoli di uva da tavola.
I ladri, nel giro di poche ore, tagliano i grappoli già pronti per la raccolta riempiendo le casse. Il ricavato viene poi caricato in auto e venduto ai mercati o ai grossisti locali a prezzi irrisori. Quella che avviene è una devastazione a tutti gli effetti, denunciata poche volte però dai proprietari, timorosi di ripercussioni in altri areali produttivi di loro competenza.
Silvio Detoma
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