Germogliamento vite: fotografia dalla Puglia

Com’è iniziata la stagione 2025 dell’uva da tavola in Puglia? Dallo stato del germogliamento alle prime sfide, l’analisi tecnica dell’agronomo Antonio Mastropirro offre una fotografia dei vigneti pugliesi

da Donato Liberto
germogliamento vite

La stagione 2025 dell’uva da tavola è appena agli inizi, ma osservando la situazione nei vigneti pugliesi si può già tracciare una prima panoramica. Le prime fasi fenologiche, le variazioni climatiche, le condizioni fitosanitarie e le prospettive produttive iniziano a delineare un quadro che, sebbene ancora in divenire, merita attenzione. 

A offrire una lettura tecnica e approfondita di questo scenario è l’agronomo Antonio Mastropirro dello studio di consulenza agronomica Agriproject Group Srl, con cui proviamo a interpretare l’andamento della stagione nei principali areali di coltivazione di uva da tavola in Puglia: dal germogliamento delle varietà precoci e tardive, all’impatto delle piogge e dei ritorni di freddo, fino alle prime indicazioni sulla fertilità dei vigneti e sulle possibili sfide che la campagna 2025 potrebbe riservare.

Un germogliamento diversificato tra aree, ma generalmente regolare

La fase di germogliamento dell’uva da tavola in Puglia presenta una diversificazione territoriale, ma secondo quanto riportato dall’esperto, si sta sviluppando in modo mediamente regolare nei principali areali pugliesi.
Nelle aree costiere più calde, come il Metapontino, i vigneti hanno già superato le fasi iniziali. In particolare, alcune varietà precoci come l’Arra Sugar DropTM hanno raggiunto una lunghezza media del germoglio superiore ai 50 cm.
Nelle zone più interne del sud-est e del nord barese, invece, il germogliamento è solo all’inizio. “Qui – segnala Mastropirro – si osservano germogli tra i 2 e i 5 cm di lunghezza, a indicare un ritmo più lento, ma comunque in linea con le caratteristiche climatiche di queste aree“.

germogliamento della vite

Cultivar Italia in agro di Trinitapoli (BAT)

Varietà precoci e tardive: a che punto siamo?

Sul fronte varietale, la situazione si presenta articolata e differenziata in base sia all’epoca di maturazione delle cultivar sia alle caratteristiche climatiche degli areali. Stando alle parole dell’agronomo, le cultivar precoci – come Vittoria, Black Magic, Prime, Starlight e Millennium – risultano già ben sviluppate nelle aree più calde. Anche alcune varietà di medio periodo, come Sweet GlobeTM e Sweet CelebrationTM mostrano un certo anticipo rispetto alla media. Le varietà tardive – tra cui Autumncrisp®, Sugar CrispTM, KellyTM, Red Globe e Italia – stanno invece iniziando ora la fase di germogliamento, in particolare nei territori interni.

Gli effetti del clima sulla ripresa vegetativa

Dopo un inizio che lasciava presagire un germogliamento nettamente anticipato, il ritorno del freddo ha riportato l’andamento fenologico in linea con il 2024, annata già piuttosto precoce. A detta dell’esperto, anche quest’anno fa registrare un anticipo di stagione significativo, pur con un’evoluzione resa meno lineare dagli sbalzi termici. A differenza dell’anno scorso, però, il 2025 si sta caratterizzando da piogge abbondanti, che stanno favorendo un buon avvio del germogliamento. Tuttavia, le temperature rigide tra fine marzo e inizio aprile hanno frenato temporaneamente lo sviluppo vegetativo, provocando in alcuni casi lievi danni da gelo.

Al di là dei danni localizzati – chiarisce – questi abbassamenti termici stanno facendo emergere in modo diffuso la cosiddetta febbre di primavera, una sindrome fisiologica che si manifesta con germogli pallidi, più rachitici, meno brillanti e caratterizzati da una crescita meno pronunciata”. Si tratta di una risposta delle piante agli sbalzi termici, con temperature notturne rigide che limitano l’attività metabolica e bloccano temporaneamente lo sviluppo. Nonostante i suoli siano oggi ben riforniti di umidità grazie alle piogge, le temperature attuali non favoriscono una piena attività radicale, ostacolando l’assorbimento di acqua e nutrienti. Questo rallentamento è più evidente nei vigneti ancora in fase iniziale, mentre nei vigneti già sviluppati i sintomi risultano meno marcati.

germogliamento dell'uva

Cultivar Sweet GlobeTM in agro di Trinitapoli (BAT)

Quadro fitosanitario: situazione sotto controllo, ma occhi aperti

Sul fronte fitosanitario, la stagione 2025 si sta aprendo senza particolari criticità. Come rassicurato, allo stato attuale non si rilevano problemi significativi né per quanto riguarda i fitofagi, né per quanto concerne i principali patogeni dell’uva da tavola.

Al momento, le presenze di tripidi e ragnetti sono sporadiche e localizzate, ma in linea con quanto previsto in questa fase dell’anno. “La situazione è mediamente tranquilla – spiega Mastropirro – e non richiede, al momento, interventi straordinari”. Per quanto riguarda i patogeni, le piogge primaverili avrebbero potuto creare condizioni favorevoli all’attivazione di infezioni primarie, ma fino ad ora non si sono riscontrati focolai attivi, neppure nei vigneti scoperti. “Il sistema previsionale DSS Horta segnala l’avvenuta maturazione delle oospore di peronospora e la conseguente possibilità di dispersione delle zoospore. Tuttavia – puntualizza – non sono stati osservati sintomi rilevanti in campo. Situazione simile anche per quanto riguarda l’oidio: qualche rara infezione ascosporica è stata rilevata sulle foglie basali, ma sempre in contesti molto limitati e legati a episodi locali di umidità, verificatisi alcune settimane fa.

In sintesi, la fotografia attuale è quella di un inizio stagione stabile dal punto di vista fitosanitario, che consente ai produttori di concentrarsi sulle operazioni agronomiche senza l’urgenza di interventi difensivi. Resta tuttavia fondamentale mantenere alta l’attenzione, soprattutto alla luce dell’instabilità climatica di queste settimane e della possibile evoluzione delle condizioni meteo. “La situazione è sotto controllo, ma siamo solo all’inizio e ogni variabile va monitorata con attenzione”.

germogliamento (2)

Varietà Italia in agro di Trani (BAT)

Potenziale produttivo interessante, ma permane l’emergenza idrica

La stagione 2025 dell’uva da tavola si apre con un buon potenziale produttivo, legato soprattutto a una fertilità superiore rispetto allo scorso anno. Come evidenziato da Mastropirro, il germogliamento sta procedendo in modo generalmente omogeneo e regolare, ma come riportato dall’agronomo si tratta di un potenziale ancora tutto da confermare, che potrà concretizzarsi solo se l’andamento climatico continuerà senza particolari criticità.

A preoccupare, in realtà, è soprattutto la disponibilità di acqua per l’irrigazione. Le piogge primaverili hanno migliorato la dotazione idrica dei suoli, ma non sono bastate a ripristinare adeguatamente gli invasi in diverse aree della Puglia, come nel Foggiano e nel nord barese, e in Basilicata, nel Metapontino. Qui, i consorzi di bonifica segnalano già una capacità limitata di distribuzione per la stagione irrigua.

Anche nelle zone dove si fa ricorso ai pozzi artesiani, permane l’incognita legata all’effettivo recupero delle falde, che lo scorso anno avevano mostrato segnali di abbassamento. Il rischio è che, con l’avanzare della stagione, la carenza di risorse irrigue possa influenzare negativamente la produzione, soprattutto nei periodi più caldi e nei vigneti più esposti.

In sintesi, il 2025 si presenta come una campagna promettente ma non priva di incognite, con la gestione dell’acqua che si profila come il vero ago della bilancia per la riuscita della stagione.

 

Donato Liberto
©uvadatavola.com

 
 
 

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