I punti di forza del Catasto otrofrutticolo, intervista al sottosegretario Pesce

da Redazione uvadatavola.com

Uvadatavola.com ha voluto approfondire il tema del Catasto ortofrutticolo con un’intervista ad Alessandra Pesce, sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Il Catasto ortofrutticolo è molto atteso da tutto il settore dell’ortofrutta; potrebbe elencare quali sono, secondo Lei, i punti di forza di questo strumento? Nel Catasto frutticolo rientra anche l’uva da tavola?
Considero un grande risultato l’istituzione del Catasto Frutticolo, provvedimento previsto al Comma 387 della legge di bilancio 2019 e che prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro per il 2019 e 3 milioni di euro per il 2020. Uno strumento che presenta benefici sia per la parte pubblica – consente infatti di avere una conoscenza più approfondita del settore utile alla predisposizione di una strategia nazionale e al disegno efficace delle politiche pubbliche di sostegno, pensiamo al sistema della PAC post 2020 – e per gli operatori del settore. Questo perché il Catasto Frutticolo prevede l’inserimento di elementi di programmazione e pianificazione produttiva, elementi che possono essere condivisi e che sono in grado di rafforzare il mercato. Per quanto riguarda l’uva da tavola le confermo che rientra nel Catasto frutticolo.

Cosa risponde a chi teme che a beneficiare del Catasto sarà solo la GDO, perché potrà intervenire sui prezzi delle diverse campagne sulla base delle previsioni ed organizzarsi rifornendosi all’estero in caso di scarsità del prodotto? (CLICCA QUI per leggere la notizia)
Il Catasto fotografa il nostro patrimonio frutticolo e come tale rappresenta uno stock e non un flusso.

Quali sono le principali difficoltà che state incontrando nella realizzazione del Catasto?
Al momento il progetto è in costruzione e non sembrano esserci difficoltà di realizzazione, anzi, si tratta di uno strumento che, come già accennato, trova l’unanime interesse da parte dei produttori italiani. Sin dall’avvio dell’idea di questo progetto ho incontrato la massima disponibilità di tutti gli operatori nel mettere a disposizione anche le loro basi conoscitive, nell’avere un ruolo nel garantire la capillare informazione di tutti i frutticoltori italiani nell’implementare e tenere aggiornato il Catasto, Associazioni di Categoria e Associazioni di settore che hanno partecipato attivamente al Tavolo.

Per Alessandra Pesce, sottosegretario al MIPAAFT, non sembrano esserci difficoltà nella realizzazione del Catasto ortofrutticolo, che sarà uno strumento snello per la programmazione e l’orientamento del comparto agroalimentare italiano.

 

Quali sono i passaggi da compiere? Ad oggi a che punto siamo? 
Come previsto dal comma 667 della Legge finanziaria, ho avviato i lavori per la definizione dei criteri e delle modalità di realizzazione del Catasto, che dovranno essere adottati con apposito decreto che conto di licenziare entro la fine di marzo. Nel frattempo Agea sta sviluppando modello pilota, anche questo oggetto di discussione e condiviso nel corso dell’ultimo incontro del 27 febbraio scorso, e sta lavorando ad un workflow che sarà presentato e condiviso nella prossima riunione prevista a breve con gli operatori. Mi rendo conto che questo strumento non deve in alcun modo rappresentare un ulteriore carico amministrativo per gli operatori, deve essere semplice e snello e soprattutto non duplicare informazioni che già sono a sistema. Per questo partiremo da una base informativa già disponibile, utilizzando quelle informazioni che sono già a disposizione o che possono essere desunte in via diretta tramite sistema telematico per quelle misure che ne prevedono il rilascio, per esempio le domande per la PAC, per i PSR, per i programmi operativi dell’OCM e per i piani assicurativi nazionali.

 

Cosa è emerso dalla riunione tecnica svoltasi i 27 febbraio scorso?
Nel corso della riunione abbiamo continuato ad ascoltare le esigenze degli operatori coinvolti. Siamo tutti consci delle opportunità che si aprono per gli operatori, il Catasto sarà un importante strumento di programmazione e orientamento. Devo dire che tutti insieme abbiamo condiviso l’impegno a costituire un Catasto frutticolo basato sul fascicolo aziendale che sia in grado di fotografare in termini di superfici, specie e varietà il panorama produttivo nazionale, anche al fine di definire il livello di aggregazione per i diversi prodotti. Nella riunione tecnica dello scorso 27 febbraio abbiamo discusso in termini operativi di come pervenire, per ogni singola azienda, ad avere un quadro completo di informazioni di carattere colturale ed agronomico, quali: l’età delle piante, il sesto di impianto, la varietà, il calendario di maturazione, il metodo di irrigazione e le tecniche colturali. Ci sarà da approfondire la questione del rilascio delle informazioni che ad oggi sono esclusivamente su base dichiarativa volontaria e che dovranno essere quindi inserite in un nuovo contesto di validazione. Importante è far sì che lo strumento che stiamo creando continui a mantenersi aggiornato e dinamico con il tempo e su questo è necessario l’impegno di tutti gli operatori.

Potrebbe parlarci dell’importanza rivestita dal fascicolo aziendale delle aziende agricole?
Come ho detto prima è la base informativa di partenza del Catasto.

Qualche giorno fa in Spagna, e per la precisione in Catalogna, il Dipartimento dell’gricoltura Catalano ha disposto di eradicare il 10% delle superfici coltivate a pesche e nettarine per favorire il rialzo dei prezzi del prodotto. Pensa che si riuscirà anche in Italia a giungere a questo livello di programmazione e dettare una precisa politica agricola nazionale? Quanta strada c’è ancora da fare? (CLICCA QUI per leggere la notizia)
Ha parlato di Catalogna che è una Regione spagnola molto importante nel panorama agricolo nazionale e internazionale a cui è riconosciuta autonomia decisionale e programmatoria. Come la Spagna anche in Italia le Regioni hanno la competenza in materia agricola. Noi possiamo mettere in campo strumenti utili per orientare le strategie e dare maggiore competitività al settore, come nel caso del Catasto.

 

Autore: Teresa Manuzzi 
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