Il Coronavirus colpisce l’ortofrutta: fatturato a picco in tutta Italia

da Redazione uvadatavola.com

Arrivano le prime ripercussioni da Coronavirus anche in Sicilia. A lamentarsi del nuovo andamento sono proprio gli operatori del mercato ortofrutticolo di Vittoria, uno tra i più grandi mercati alla produzione d’Europa.

“Il calo delle commesse dall’estero, ma anche dall’Italia – afferma un operatore del mercato a Freshplaza.it– non dipende certo da fantomatici bollini Coronavirus-free che, per fortuna, non hanno motivo di esistere. La flessione dipende dal fatto che vi è una certa preoccupazione generale, tra le altre cose, per gli autisti dei tir che devono, talora, attraversare diversi Stati per caricare qui da noi e ripercorrere la stessa strada al ritorno”.

L’agricoltura non può prendersi una pausa di uno o due mesi per poi ripartire più forte. Ci sono lavori che richiedono immediatezza e risposte che le imprese non possono attendere”, questo il monito di Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna che elenca nel dettaglio i punti critici per le aziende agricole.

“Manca la manodopera a due settimane dall’avvio dei primi interventi manuali nei frutteti, a breve si dovrà partire con il diradamento dell’albicocco ed a cascata giungerà il tempo di compiere tutte le altre operazioni colturali necessarie in frutticoltura. Per dare inizio all’attività agricola –continua l’imprenditore – abbiamo bisogno di migliaia di lavoratori stagionali, in gran parte provenienti dai Paesi dell’Est Europeo, che però adesso potrebbero dirigersi altrove a causa del Covid-19. Quindi occorre reperire soprattutto maestranze locali“. Parole per altro difficili da pronunciare nel pieno dell’emergenza sanitaria in atto, che tuttavia riflettono i timori di un comparto soggetto soltanto alle stagioni.

“Diversi i quesiti che sono di difficile soluzione. A esempio, alcuni macchinari per trapiantare le piantine non consentono di rispettare alcune nuove norme, come la distanza di almeno un metro tra le persone. Dunque – si chiede il presidente regionale – come procedere al fine di tutelare le numerose imprese? Ma mantenere tale spazio di sicurezza risulta arduo pure nelle potature oppure all’interno di serre e vivai“.

La richiesta del mondo agricolo è corale: servono soluzioni operative in tempi rapidi.

“Piovono le prime disdette degli ordini in più di una azienda agricola su quattro (27%) per il crollo della domanda alimentare dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export”. È quanto rivela la prima analisi Coldiretti/Ixè sugli effetti dell’emergenza Coronavirus sull’agroalimentare Made in Italy.

Serve muoversi anche per difendere la principale ricchezza del Paese che, considerando la filiera che parte dai campi e giunge sino agli scaffali fino/ristorazione vale 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e offre lavoro a 3,8 milioni di persone.

“Si tratta di un patrimonio – sottolinea la Coldiretti – messo a rischio dall’espansione del Covid-19 che sta provocando gravi difficoltà produttive, logistiche e commerciali a livello nazionale, senza dimenticare i pesanti danni di immagine sull’export e gli effetti del crollo del turismo”. “Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus – concludeColdiretti – il fatturato è crollato nel 41% delle aziende del settore.

 

Autore: La Redazione
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