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- Esistono due tipi di trattamenti:
- quelli realizzati nei primissimi giorni appena successivi all’allegagione,
- quelli da approntare nel momento in cui la bacca raggiunge i 6-8 mm.
- Mentre i primi agiscono sulla divisione cellulare, e devono essere messi a punto in un ventaglio temporale specifico e che varia a seconda della cultivar sulla quale si sta operando; i secondi invece si occupano di favorire la distensione della parete cellulare. Entrambe queste azioni, condotte in strategia, contribuiscono ad aumentare il calibro degli acini.
Produttori e tecnici lavorano alacremente in campo al fine di raccogliere un grappolo di uva da tavola attraente per i consumatori e quindi capace di spuntare prezzi più interessanti sui mercati che hanno questa esigenza.
Gli addetti ai lavori possono utilizzare diverse sostanze, posizionandole in momenti diversi a seconda della specificità e della natura di esse.
Esistono due tipi di trattamenti:
-
quelli realizzati nei primissimi giorni appena successivi all’allegagione,
-
quelli da approntare nel momento in cui la bacca raggiunge i 6-8 mm.
Mentre i primi agiscono sulla divisione cellulare, e devono essere messi a punto in un ventaglio temporale specifico e che varia a seconda della cultivar sulla quale si sta operando; i secondi invece si occupano di favorire la distensione della parete cellulare. Entrambe queste azioni, condotte in strategia, contribuiscono ad aumentare il calibro degli acini.
C’è da fare ATTENZIONE però, perché queste operazioni, se svolte non correttamente, potrebbero causare danni più che giovamento. C’è il rischio concreto di ritrovarsi con nuovi problemi da gestire in vigneto. Infatti spingere eccessivamente sull’ingrossamento, perdendo di vista altri aspetti può avere dei risvolti negativi legati, ad esempio, alla difficoltà di colorazione dell’acino. Oppure non lavorare, allo stesso tempo, per favorire una maggiore elasticità della buccia delle nostre bacche di uva, può far insorgere lesioni.
La domanda sorge spontanea: come gestire il tutto in modo equilibrato per evitare conseguenze sconvenienti? Ti proponiamo due soluzioni.
Leggi l’articolo dal titolo: “Fitoregolatori e biostimolanti per l’ingrossamento dell’acino“, firmato dagli agronomi di Agriproject Group Srl: Lorenzo Pellegrino e Antonio Carlomagno e pubblicato sul nostro ultimo numero del nostro magazine.
Puoi anche iscriverti al webinar gratuito: “Ingrossamento acino: come aumentare la pezzatura degli acini e il peso dei grappoli“. L’appuntamento – organizzato da Fruit Communication, Arptra e Biolchim srl – è per martedì 13 aprile alle ore 15.30.
Durante l’incontro prenderanno la parola: il ricercatore Luigi Tarricone – del CREA di Turi (Ba) -, il tecnico di campo Tonino Melillo – di AGRIMECA Grape and Fruit Consulting – e Franco Vitali – responsabile tecnico per Biolchim. Per gli iscritti in regola con i rispettivi albi professionali coinvolti nella coorganizzazione dell’evento, è previsto il riconoscimento dei crediti formativi professionali (CFP).
Autore: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com