Negli ultimi anni sul mercato dei film plastici per vigneto hanno fatto la loro comparsa i cosiddetti “film colorati”.
I film plastici testati nel 2009 (clicca qui per leggere l’articolo a riguardo) erano caratterizzati da diverse proprietà radiometriche che indussero effetti differenti sui parametri microclimatici, sulla radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) e, di conseguenza, sulla crescita dei germogli e della bacca (Fig. 3).
Fig. 3 – Andamento della radiazione PAR a livello di chioma nelle diverse tesi. (Fonte: Novello et al., 2009).
I film plastici e le reti con colori diversi assorbono alcune lunghezze d’onda e quindi possono modificare il microclima interno e il regime luminoso sotto copertura. Una specifica ricerca fu effettuata sempre nel 2009 su delle cv Victoria e Black Magic coperte con tre film plastici colorati definiti bianco, rosso e giallo, tutti comunque costituiti da polietilene più additivi diversi.
I tre film plastici si caratterizzarono per un diverso comportamento alla radiazione PAR, per cui in una tipica giornata primaverile, mentre all’esterno vi erano 1680 μmol m-2 s-1 di PAR, una temperatura dell’aria di 33 °C e un’umidità relativa del 28 %, il valore medio di radiazione PAR disponibile a livello fogliare oscillava tra 1240 μmol m-2 s-1 sotto la copertura bianca (-26 % vs. esterno) e 1060 μmol m-2 s-1 sotto il film plastico rosso (-37% vs. esterno); al contrario, la temperatura dell’aria interna era simile, l’UR era il 40 %, e le variazioni tra i film plastici ridotta. Nella cv Victoria, caratterizzata da una chioma non molto densa, la temperatura media fogliare raggiunse i 37 °C sotto la copertura di colore bianco alla fine di luglio mentre negli altri due film plastici la temperatura era più bassa (32 °C) in relazione alla maggiore trasparenza del film plastico bianco alla radiazione solare.
I film plastici di diverso colore determinarono effetti sulle caratteristiche del grappolo
Sotto la copertura con film plastico bianco sia il numero di bacche per grappolo (70) che il peso grappolo (750 g) aumentarono del 20÷27 % rispetto alle altre due coperture; la maggiore differenza emerse rispetto al film plastico di colore giallo. Invece, il peso bacca subì un leggero incremento (+7 %) sotto la copertura con film rosso (10,6 g).
Alla fine di luglio, nella cv Victoria, sia sotto copertura di colore rosso che di colore bianco, il grado rifrattometrico fu simile (12,6÷12,9 °Brix), mentre sotto film giallo era sui 14 °Brix, probabilmente per una minore resa delle viti. L’acidità titolabile piuttosto alta variò tra 7,2 g L-1 (sotto film plastico bianco) e 7,7 g L-1 (sotto film giallo). In conclusione, i dati di questa ricerca su Victoria ci hanno indicato che i film plastici colorati testati possono migliorare alcune performances della varietà. Sulla cv Black Magic, caratterizzata da una chioma più densa rispetto alla cv Victoria, fu notato che i grappoli sotto la copertura di colore rosso o bianco ricevevano rispettivamente il 34 % e il 44 % in meno di radiazione PAR. Pertanto, il film plastico di colore giallo presentava maggiore abilità di diffusione della radiazione solare.
È molto probabile, che la maggiore radiazione disponibile sotto il film plastico bianco abbia determinato aumenti dell’area fogliare totale per vite, per cui le foglie cresciute in un ambiente ombreggiato sono risultate meno reattive da un punto di vista fotosintetico quando esposte ad alte intensità luminose, considerando inoltre che una maggiore area fogliare comporta un minore tasso fotosintetico come effetto compensativo.
Nella cv Black Magic il peso del grappolo e della bacca non differirono tra le tesi, mentre il numero di acini per grappolo tese leggermente a ridursi del 10 % sotto copertura con film plastico bianco. Alla fine di luglio Black Magic aveva un grado rifrattometrico di 14,6 °Brix sotto il film plastico giallo e 16,4 °Brix sotto il film plastico bianco con differenze significative, mentre i grappoli sotto copertura di colore rosso presentavano 15,6 °Brix.
I diversi film plastici indussero differenze nel colore della bacca, con uve più colorate passando dal film plastico di colore bianco al film di colore rosso e infine al film di colore giallo.
I risultati preliminari indicarono che il film plastico “giallo” determinava incrementi della radiazione diffusa con effetti positivi sul colore della bacca nella cv Black Magic.
Da questa breve disamina emerge che non è possibile generalizzare sul comportamento dei diversi film plastici disponibili in commercio, i cui effetti sono anche legati alle specifiche composizioni e trasmissività, oltre che al comportamento fisiologico delle varietà su cui vengono impiegati (Tab. 4).
Inoltre, bisogna considerare che nel momento in cui si effettua una copertura con film plastico su una varietà di uva da tavola, molteplici fattori interagiscono con la tecnica di copertura:
- la tecnica di gestione del suolo,
- il sistema di potatura (in termini di disposizione nello spazio della chioma di vite),
- il carico di grappoli per vite.
Nel 2012 è stata effettuata una ricerca sulla varietà Sugrathirteen (Midnight Beauty®), valutando l’interazione tra tre film plastici colorati (giallo, neutro e rosso) e tre tecniche di gestione del suolo (lavorazione, inerbimento naturale e inerbimento con trifoglio sotterraneo).
Riguardo ai parametri radiometrici, il coefficiente di trasmissività totale alla radiazione totale è stato del 84,5 % per il film neutro, 82,8 % per il film di colore giallo e 80,3 % per il film di colore rosso. Il coefficiente di trasmissività alla radiazione diffusa è invece variato dal 27,4 % (film giallo) al 32 % (film neutro).
Il film neutro ha evidenziato valori maggiori della trasmissività nella radiazione PAR pari a 85,5 %, mentre il valore più basso pari a 78,5 %, si è avuto per il film di colore rosso. Tale film plastico ha presentato il passaggio della minore frazione della radiazione U.V.A., pari al 29 %, mentre per il film un valore maggiore (36,9 %). Riguardo alla radiazione LWIR, il film plastico di colore rosso ha esibito il minore coefficiente di trasmissività pari al 53,3 %, mentre il film neutro il valore maggiore (58,8 %). Interazioni statisticamente significative furono osservate sui parametri carpometrici quali peso bacca, diametri bacca e caratteristiche fisiche dell’acino (Tab. 6).
Interazioni statisticamente significative furono riscontrate per il peso bacca nell’interazione film plastico di colore giallo e inerbimento con trifoglio sotterraneo. Nelle parcelle con inerbimento fu riscontrato, indipendentemente dal tipo di film plastico, un minore numero di acini per grappolo, conseguenza di una minore allegagione legata alla competizione del cotico erboso in fase di fioritura, con grappoli meno compatti e maggiore peso della bacca.
I diversi film plastici determinarono differenze significative sui parametri chimici del succo. Maggiore grado rifrattometrico fu riscontrato nelle uve prodotte sotto film plastico di colore rosso (16,80 °Brix), mentre il valore più basso nelle uve sotto copertura con film neutro. Riguardo alle tecniche di gestione del suolo, sia l’inerbimento con trifoglio sotterraneo che quello naturale produssero uve a maggiore contenuto zuccherino (Tab. 7).
Interazioni statisticamente significative tra tipo di film plastico e gestione del suolo furono riscontrate per tutti i parametri chimici della bacca. I risultati di questa ricerca quindi confermano l’effetto positivo dell’interazione tra il tipo di film plastico e la gestione del suolo sui parametri chimici e sul peso dell’acino.
In conclusione, nella scelta del tipo di film plastico per il proprio vigneto il viticoltore deve avere una buona conoscenza della composizione chimica del film plastico, delle sue proprietà ottiche e radiometriche, nonché dei parametri di durata, costo e performance nel tempo del film plastico scelto. Una perfetta sinergia tra produttori di film plastici, viticoltori di uva da tavola e mondo della ricerca è auspicabile e deve intensificarsi al fine di supportare il settore dell’uva da tavola italiana nell’attuale periodo di rinnovamento varietale in corso.
Autori: Luigi Tarricone – CREA (Centro ricerca Viticoltura ed Enologia) di Turi (Ba)
Francesca Tarricone – Dottoressa in Viticoltura ed Enologia
Foto in testa all’articolo: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com