Indice
- Parliamo della varietà Kelly™: come e quando è stata sviluppata?
- Quali sono le principali caratteristiche di questa varietà?
- Si presta bene alla coltivazione biologica o integrata?
- Ci sono aspetti particolari che rendono Kelly™ interessante per i consumatori?
- Quali benefici offre ai produttori rispetto ad altre varietà?
- Qual è la domanda attuale per l’uva Kelly™ sul mercato? Ci sono mercati che stanno mostrando maggiore interesse per questa varietà?
Quando si parla di nuove varietà di uva da tavola, il paniere da cui si può attingere è ormai sempre più ricco e variegato. Con o senza semi, a bacca bianca o rossa, ogni varietà è pensata oggi per distinguersi sul mercato e offrire qualità e proprietà ancora inespresse così da affermarsi tra i consumatori. Le aziende che sviluppano e licenziano nuove varietà sono sempre al lavoro, cercando di intercettare tendenze e occasioni che permettano a questi nuovi prodotti di conquistare non solo chi li dovrà consumare, ma anche coloro che dovranno produrle. In questo quadro ampio ed eterogeneo, con Annamaria Fanelli, riferimento tecnico e commerciale per lo sviluppo di BloomFresh in Italia, andiamo a scoprire la varietà Kelly™, uva a bacca bianca dalla consistenza croccante e vigoria elevata.
Parliamo della varietà Kelly™: come e quando è stata sviluppata?
Si tratta di una varietà del vecchio pacchetto Sheegene, dal codice Sheegene 18. Il processo di sviluppo e di registrazione ha seguito un iter lungo, conclusosi nel 2017, con l’inserimento nel registro delle varietà sotto il nome di Kelly™.
Quali sono le principali caratteristiche di questa varietà?
Kelly™ è una varietà estremamente tardiva che ben si adatta a qualsiasi condizione. In particolare qui in Italia, dove – a differenza di quanto avviene in altri Paesi – grazie all’impiego di film plastici, si sviluppa in maniera piuttosto uniforme sin dal germogliamento. Sarà in piena produzione per la prima volta nel 2025 in Sicilia.
La bacca è circolare e il grappolo di forma conica, con ottime performance di resistenza a umidità e pioggia in campo. Presenta una vigoria medio-alta che va gestita con attenzione per consentire alla pianta di affrontare la fase fenologica più importante – la fioritura – nelle migliori condizioni possibili. Nel caso in cui le piante arrivano in questa fase esili si incorre nel rischio di una eccessiva cascola fiorale. Problematica che tuttavia non rappresenta un limite, perché la disponibilità di un buon numero di acini per grappolo consente comunque di raggiungere calibri importanti (22-24 mm) con estrema facilità. In campo è bene disporre sempre di una buona copertura fogliare e ridurre l’esposizione diretta alla luce. Dal punto di vista organolettico risulta poi molto croccante e – se raccolta a 18 °Brix – lascia percepire delle note di moscato che riportano alla mente il sapore della nostra cara uva Italia.
Si presta bene alla coltivazione biologica o integrata?
Assolutamente sì: la buccia spessa permette a questa varietà di essere molto resistente a funghi come Botrytis cinerea e quindi di poter restare in campo senza alcun problema fino a novembre. Sono già diverse le aziende biologiche e biodinamiche che ne hanno avviato la produzione, con ottime performance in campo.
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Ci sono aspetti particolari che rendono Kelly™ interessante per i consumatori?
Non sappiamo davvero quanto oggi i consumatori abbiano imparato a distinguere le varietà e associare a ciascuna di esse delle peculiarità distintive. Di certo al momento Kelly™ è l’unica varietà tardiva che può essere raccolta fresca dal campo fino a novembre-dicembre, come avveniva sempre in Puglia con la varietà Italia fino a qualche anno fa. In tal senso, questa varietà permette al mercato italiano di puntare a una finestra commerciale oggi sempre più attenzionata e che può essere occupata solo attraverso l’offerta di varietà estremamente tardive.
Quali benefici offre ai produttori rispetto ad altre varietà?
Lo scenario italiano in questi due anni è cambiato in maniera decisiva e nei prossimi anni ci aspettiamo solo delle conferme. Come si diceva, la Puglia cercherà di concentrare le sue produzioni in maniera sempre più mirata nel periodo medio-tardivo e, in tal senso, la Kelly™ potrà senza dubbio soddisfare queste esigenze produttive e commerciali.
I produttori pugliesi sono abituati e assolutamente predisposti a lavorare con varietà super tardive perché queste storicamente hanno garantito ottimi risultati non solo dal punto di vista produttivo, ma anche commerciale.
Qual è la domanda attuale per l’uva Kelly™ sul mercato? Ci sono mercati che stanno mostrando maggiore interesse per questa varietà?
Da sempre per la Grande Distribuzione Organizzata il mercato italiano ha rappresentato una garanzia per quanto concerne le varietà di uva da tavola tardive, e negli ultimi due anni ne abbiamo avuto la conferma. Accanto a questo, va poi sottolineato che spesso la GDO chiede prodotto fresco e non frigoconservato, fattore che una varietà come la Kelly™ può senza nessun dubbio soddisfare, sebbene si presti molto bene anche alla frigoconservazione. In ogni caso, come abbiamo avuto modo di osservare nella scorsa stagione, in Puglia alcuni produttori hanno continuato ad avere l’uva in campo fino a dicembre, senza riscontrare problemi e offrendo al taglio un prodotto in ottime condizioni.
In definitiva, BloomFresh crede molto nello sviluppo di questa varietà nel nostro Paese e infatti già da quest’anno moltissimi campi entreranno in piena produzione, con la certezza di poter offrire un’uva di qualità, innovativa e attrattiva per il mercato.
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Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com