Non arriva a 11 euro l’ora il salario medio per i lavoratori a tempo determinato in agricoltura, la stragrande maggioranza su un universo di 1 milione complessivo, dove spiccano nette differenze a seconda del territorio.
Se in Piemonte la retribuzione sale a 11,66 euro l’ora con il valore più elevato, la Basilicata è il fanalino di coda con 9,18 euro l’ora. Stessa dinamica per quanto riguarda gli operai a tempo indeterminato: il valore medio retributivo è di 1.362,36 euro al mese, ma se nelle regioni del Centro Nord è di 1.530,12 euro al mese, in quelle del Centro (Area 3 Nielsen) è di 1.181,11 euro al mese.
Questo lo spaccato che emerge dal Rapporto 2017 dell’Osservatorio nazionale sulle dinamiche retributive degli operai agricoli realizzato dalla Fondazione Metes per conto della Flai Cgil, i dati sono aggiornati al 30 settembre scorso sulla base delle rilevazioni dei 93 ambiti di contrattazione provinciale.
Secondo le tabelle delle retribuzioni orarie medie a livello provinciale è Mantova la prima in classifica con un valore di 14,18 euro, ultima Ascoli Piceno-Fermo con 6,33 euro.
Per quanto riguarda invece i salari mensili medi degli operai agricoli ‘fissi’ il valore più elevato è in Trentino Alto Adige con 1.481,01 euro al mese, mentre la Campania quella con il valore più basso pari a 1.236,77 euro.
”E’ uno strumento fondamentale non solo informativo – ha detto la segretaria generale della Flai Cgil Ivana Galli presentando il Rapporto – ma ci consente di fare analisi utili a comprendere come le dinamiche salariali si inseriscono nell’economia del settore sui diversi territorio. Al momento – ha ricordato – sono stati sottoscritti 71 Contratti provinciali di lavoro su un totale di 93. Questo lavoro inoltre, sarà estremamente utile anche in vista del rinnovo del Ccnl tra qualche mese”
Fonte: ANSA