L’influenza del terroir sulla qualità delle uve da tavola

da Redazione uvadatavola.com

Un recente studio, condotto dalla Dott.ssa Sara Ricardo-Rodrigues, dell’Instituto de Ciências Agrárias e Ambientais Mediterrânicas (ICAAM) dell’Università di Évora in Portogallo, ha evidenziato l’influenza del terroir sulla qualità delle uve da tavola.

Il concetto di terroir in viticoltura può essere definito come l’effetto delle caratteristiche del suolo, del clima e delle attività umane sulle caratteristiche sensoriali del cibo, conferendo ad essa un gusto particolare.

Obiettivo del lavoro era capire la relazione tra il comportamento fisiologico dei vigneti, le caratteristiche del suolo e la qualità finale delle uve da tavola della varietà Crimson. I vigneti esaminati erano collocati in due areali diversi della Regione di produzione, differenti tra loro principalmente per condizioni pedoclimatiche.

Sono state rilevate differenze significative per il contenuto di solidi solubili (SSC) e la consistenza della polpa. Piccole differenze sono state osservate per il contenuto di composti fenolici e la capacità antiossidante.

Inaspettatamente, il vigneto che aveva il contenuto inferiore di clorofilla fogliare, quindi coltivato su un suolo più povero, ha prodotto gli acini più pesanti (5,82 g ± 0,21) con valori di SSC più alti (22,03° Brix ± 0,23).

Per quanto riguarda la valutazione sensoriale, i consumatori hanno riscontrato nette differenze tra le uve esaminate.

Lo studio ha quindi confermato che la qualità delle uve da tavola e il comportamento fisiologico delle piante sono influenzati dal terroir.

 

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