L’uva è un concentrato di energia

da Redazione uvadatavola.com

Mercoledì 16 ottobre 2019 a Bologna, all’interno della Sala Conferenze della Società Medica Chirurgica, si è svolto un incontro divulgativo, organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e dedicato alle eccellenze dell’agroalimentare italiano.

Il tema sviluppato nel corso dell’incontro? I risultati delle ultime ricerche relative all’impatto del global warming sulla produzione di uva, le sue qualità nutrizionali per la salute dell’uomo e i benefici dati da un consumo moderato del vino. Ecco cosa è emerso dal punto di vista nutrizionale per quanto riguarda l’uva da tavola ed i vinaccioli.

L’uva un concentrato di energia
“Dal punto di vista nutrizionale l’uva da tavola, come tutti i frutti, si caratterizza per un contenuto elevatissimo di acqua, oltre l’80% della parte edibile e per il contenuto di zuccheri, circa 15% in peso. A differenza di altri frutti il contenuto di fibra è relativamente modesto, pari a circa l’1,5% del peso -ha spiegato Marco Malaguti, Docente di Nutrizione umana e Biochimica applicata presso l’ Università di Bologna-; del tutto trascurabili dal punto di vista nutrizionale sono i contenuti di lipidi e proteine. Interessante notare come gli zuccheri presenti nella polpa dell’uva matura siano principalmente monosaccaridi di glucosio e fruttosio, tale caratteristica rende l’uva un alimento ancora più dolce di quanto il contenuto di carboidrati farebbe presupporre. Dal punto di vista energetico, l’uva apporta circa 61 kcal/100g un valore che la colloca tra i frutti più ricchi di energia fra quelli più comunemente consumati in Italia come pesche, prugne, albicocche, mele, pere o meloni. L’uva presenta inoltre un interessante contenuto di polifenoli totali raccolti, se ci si riferisce alla parte edibile, nella buccia, che corrispondono a circa 1600mgGAE/100g peso secco, ovvero circa 300 mgGAE/100g di uva”.

I vinaccioli una interessante scoperta in campo alimentare
“Una nota a parte va riservata ai vinaccioli, gli spesso odiati semi dell’uva, che sono in realtà una fonte interessante di acidi grassi polinsaturi della serie omega-6 – continua Marco Malaguti – L’olio di vinacciolo, infatti, è un olio delicato dal colore chiaro e dal sapore dolce e fruttato che si caratterizza per l’elevato contenuto di acido linoleico, circa il 67% e per il bassissimo contenuto di acidi grassi saturi, circa 9%. Il suo impiego principale è nell’industria cosmetica, chimica per la prodizione di vernici. Il suo utilizzo in cucina è modesto anche se recentemente chef e blogger ne stanno proponendo l’impiego in alcune interessanti ricette”.

Autore: Lorenzo Bonazzi – Ufficio stampa e comunicazione – Accademia Nazionale di Agricoltura

Foto dell’evento: Accademia Nazionale di Agricoltura

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