Macfrut: l’ortofrutta fa fronte comune per sbloccare l’export

da Redazione uvadatavola.com

Macfrut parte battendo i pugni sul tavolo ministeriale.

L’ortofrutta italiana unita per sboccare nuovi mercati esteri per pere, mele, kiwi agrumi e uva da tavola

Nella prima giornata di fiera, nella cornice del convegno “L’ortofrutta italiana in cerca di nuovi mercati“, il presidente del Cso Italy, Paolo Bruni ha consegnato per conto della filiera nazionale una richiesta congiunta al Mipaaft nelle mani di Giuseppe Blasi, capo del Dipartimento per il coordinamento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale (Dipeisr). Il documento – firmato da Aci (Alleanza delle cooperative agroalimentari italiane), Fruitimprese, Italia Ortofrutta, Assomela e Cso Italy – indica le priorità del settore, a partire dalla necessità di sbloccare la situazione di stallo relativa all’apertura dei nuovi mercati esteri per mele, pere, kiwi, agrumi e uva da tavola.

“Siamo ad un punto di svolta – ha chiosato Bruni – Abbiamo l’evidenza di una contrazione importante dell’export italiano e stiamo subendo la forte pressione dei nostri principali concorrenti sul mercato interno”. La situazione competitiva, infatti, si sta facendo sempre più critica, dal momento che tutti i Paesi produttori dell’Europa cercano di aumentare le quote sul mercato europeo, soprattutto dopo l’embargo russo. Alcuni esempi? Come ha evidenziato il direttore di Cso Italy, Elisa Macchi, ” […] Sul fronte degli agrumi e dell’uva da tavola, produzioni già in forte riduzione, l’Italia sente la forte concorrenza della Spagna“.

L’appello del presidente Bruni è chiaro e incisivo: “Servono nuovi sbocchi, altrimenti non si riuscirà a garantire competitività al nostro prodotto. Abbiamo delle carte da giocare: il valore della nostra produzione è riconosciuta e siamo i primi al mondo per salubrità. Servono più che mai le sinergie con le istituzioni per sbloccare i dossier già pronti“.

Per l’uva da tavola ha parlato Andrea Badursi, vice-presidente di Italia Ortofrutta che ha rimarcato l’attenzione principale rivolta ai mercati del Sud Est Asiatico e nello specifico della Cina e del Vietnam, due mercati dove però sono appena arrivati gli spagnoli.

Dalla fiera inaugurata ieri a Rimini sono arrivate quindi sollecitazioni importanti. “Bisogna insistere perché l’Europa sia il punto di riferimento per i grandi dossier internazionali – ha sottolineato Simona Caselli, assessore dell’Agricoltura della regione Emilia-Romagna – non è più accettabile che per esportare in un Paese ogni nazione europea debba aprire un suo dossier. Su questo serve uno sforzo corale“.


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