Mal dell’esca, che cos’è e come prevenirlo

da Redazione uvadatavola.com

Nel corso dell’incontro “Tricoderma by Isagro”, tenutosi a Polignano a Mare (BA) abbiamo avuto modo di intervistare il professore Quirico Migheli, docente di patologia vegetale presso l’Università di Sassari.

Con il prof. abbiamo approfondito le cause e le possibili azioni che tecnici e produttori di uva da tavola possono mettere in atto per contrastare il Mal dell’esca.

“Che sia chiaro – esordisce il professore -, per questo problema bisogna agire esclusivamente dal punto di vista preventivo“.

 

Quali sono le cause del “Mal dell’esca” della vite?
Le cause sono un complesso di funghi patogeni, alcuni dei quali vivono nei vasi xilematici e floematici della pianta. Questi provocano la carie del legno favorendone la degradazione e dando così origine al mal dell’esca. La patologia può avere diversi livelli di gravità e può colpire la pianta in diversi stadi della sua esistenza.

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Prima ha accennato che è possibile agire solo dal punto di vista preventivo. Quali sono le azioni da compiere per prevenire il Mal dell’esca?
La prevenzione si basa su diverse attività. Ad esempio usare materiale propagativo sano, effettuare la potatura in giorni non piovosi, perché in quel periodo la pianta è maggiormente suscettibile alla malattia. Inoltre bisognerebbe evitare di potare le piante malate e quelle sane con gli stessi arnesi (leggi come potare la vite affetta da Mal dell’esca cliccando qui). Infine sarebbe indicato applicare microrganismi antagonisti che colonizzano la superficie di taglio e prevengono l’infezione da parte dei patogeni.

 

Il tricorderma è un microrganismo antagonista?
Il tricoderma è un fungo antagonista noto da circa 50 anni. La ricerca però scopre sempre novità sui suoi meccanismi d’azione. Si è notato solo negli ultimi anni, infatti, che il tricoderma se da un lato compete per la sua nicchia ecologica (spazio e sostanze nutrienti), dall’altro è in grado di produrre enzimi litici. Si tratta di sostanze che inibiscono la formazione di funghi patogeni. Inoltre, induce una maggiore resistenza della pianta, stimolandone la reattività. Sono 15 ann che Isagro ha finanziato un gruppo di lavoro dell’Università di Sassari per cercare nuovi ceppi antagonisti ed uno dei due ceppi che costituiscono il principio attivo del prodotto attualmente sotto il nome di “Remedier”, che è il prodotto più attivo contro il Mal dell’esca usa un ceppo isolato proprio dal mio gruppo di ricerca.

 

Autore: La Redazione
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