Nebulizzatori e novità dal fronte macchine

Dopo aver approfondito aspetti e performance degli atomizzatori, andiamo alla scoperta delle irroratrici pneumatiche (o nebulizzatori)

da uvadatavoladmin

Dopo aver analizzato caratteristiche e performance delle macchine irroratrici più diffuse per la distribuzione dei prodotti fitosanitari in viticoltura, Simone Pascuzzi – Professore di Meccanizzazione di precisione presso il Di.S.S.P.A. dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” mostra aspetti e funzioni dei nebulizzatori e tutte le novità in arrivo dal settore.

Le irroratrici pneumatiche (o nebulizzatori)

Le irroratrici pneumatiche o nebulizzatori, costruite nelle versioni portate o trainate dal trattore, sono dotate di ventilatore centrifugo che eroga, lungo l’arco di 180°, una corrente d’aria attraverso diffusori multipli fissi oppure orientabili, a ventaglio unico o doppio. In questa tipologia di macchine, il liquido – mediante una pompa generalmente centrifuga – attraverso un tubo di Venturi, perviene a bassissima pressione all’interno dei suddetti diffusori, costituiti da condotti convergenti-divergenti (Fig. 8).

nebulizzatori Figura 8

Arrivando nella sezione ristretta di tali condotti, il liquido viene investito dalla corrente d’aria a elevata velocità e, a causa dell’impatto e dell’attrito che avviene tra i due fluidi, si verifica la polverizzazione della miscela (polverizzazione pneumatica). Nei nebulizzatori, la corrente d’aria ha la duplice funzione di polverizzare il liquido da distribuire e di trasportare le gocce al bersaglio. Mentre la portata dell’aria (15.000-20.000 m3/h) è minore rispetto a quella degli atomizzatori, la velocità è notevolmente superiore (80-150 m/s). Questo proprio per quelle che sono le caratteristiche costruttive del ventilatore, ovvero: numero di giri della girante; forma e dimensioni delle sezioni di passaggio dell’aria; forma e sezioni dei diffusori. In generale, le irroratrici pneumatiche manifestano una buona uniformità di distribuzione, assenza di asimmetria destra-sinistra dello spruzzo, ma anche una scarsa adattabilità alle mutevoli esigenze della chioma e dei trattamenti. 

Novità dalla tecnologia

In commercio, è possibile trovare irroratrici dotate di dispositivo che carica elettrostaticamente lo spruzzo, realizzate con lo scopo di migliorare la copertura, contenere le perdite per gocciolamento e per deriva e ridurre i volumi distribuiti. In queste macchine si genera un campo elettrico ad alto potenziale (circa 10 kV) che carica le goccioline, prodotte con le modalità proprie dell’irroratrice (polverizzazione per pressione o pneumatica), all’uscita degli ugelli o del diffusore. Le goccioline trasportate dalla corrente d’aria raggiungono e rimangono adese alla vegetazione che, a sua volta, si carica elettrostaticamente con cariche di segno opposto (Fig. 9).

irroratrici nebulizzatori

Funzionalità e taratura delle macchine

Sulla base della Direttiva 2009/128/CE, relativa all’utilizzo sostenibile dei fitosanitari, recepita successivamente in Italia, ogni macchina irroratrice in uso deve essere sottoposta a verifica periodica della funzionalità presso un centro-prova autorizzato a livello regionale. Le operazioni di verifica funzionale periodica delle irroratrici sono svolte secondo un protocollo basato su direttive tecniche europee. Al termine delle operazioni di verifica, nel caso di esito positivo, viene rilasciato un «attestato di funzionalità» riconosciuto su tutto il territorio nazionale. La verifica funzionale periodica eseguita per una macchina irroratrice si limita ad accertare che i diversi componenti e dispositivi presenti sulla macchina funzionino correttamente. Questo, però, non significa che la macchina irroratrice in questione sia calibrata per irrorare al meglio le piante presenti nell’azienda agricola in cui opera; a tal fine è necessaria la taratura (regolazione, calibrazione) della macchina irroratrice, successiva a quella di verifica funzionale. La fase di calibrazione viene attuata presso gli stessi centri-prova e consiste in una serie di regolazioni strumentali, che consentono di ottimizzare l’efficacia fitoiatrica dei trattamenti, salvaguardando allo stesso tempo l’ambiente, l’operatore e i consumatori. Con la calibrazione dell’irroratrice, vengono prescritti con precisione i parametri operativi da adottare per ciascun trattamento da effettuare: a) pressione di esercizio, b) numero di ugelli da attivare, c) tipologia di ugelli da adottare, d) orientamento di ciascun ugello attivo verso il bersaglio, e) marcia del trattore da inserire per ottenere la velocità di avanzamento necessaria per erogare il volume da distribuire richiesto dal trattamento.

 

A cura di: Simone Pascuzzi – Professore di Meccanizzazione di precisione presso il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

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