La priorità per l’azienda agricola è raccogliere un prodotto che sia il più possibile sano, capace quindi di spiccare prezzi più alti sul mercato; ma allo stesso tempo in linea con le esigenze della GDO e capace di rispettare le richieste sempre più stringenti dell’Unione Europea, oltre che dei disciplinari.
In quest’ottica stilare una linea di difesa per l’uva da tavola risulta ogni anno più complesso. Soprattutto nel momento in cui il meteo smette di esserci amico e l’umidità trasforma il nostro vigneto in un parco giochi per alcuni patogeni fungini come l’oidio.
Ad oggi, però, produttori e agronomi possono introdurre in campo una serie di elementi in grado di supportarli nel loro lavoro di difesa delle produzioni:
- agenti di biocontrollo (come induttori di resistenza e botanicals),
- dispositivi di supporto alle decisioni (DSS),
- corretta gestione agronomica del vigneto,
- aggiornamento continuo sulla fisiologia della vite e ciclo di vita del patogeno stesso, e infine – ma non per ultimo –
- monitoraggio, monitoraggio e ancora monitoraggio.
Nuovi strumenti per nuove conoscenze
Bisogna però comprendere in che modo rendere efficaci questi nuovi strumenti che le tecnica e la ricerca mettono al nostro servizio. Solo intrecciando sapientemente tutti questi elementi sarà più probabile spuntarla con questi piccoli grandi nemici delle produzioni dei viticoltori.
Tra i patogeni fungini che insidiano maggiormente i vigneti ad uva da tavola troviamo l’oidio della vite (Erysiphe necator). L’elevata pressione proprio del mal bianco, durante la stagione 2021, ha contribuito in maniera significativa alla triste conclusione della campagna.
Cambiare prospettiva, conoscendo meglio il ciclo del fungo, potrebbe costituire un asso nella manica per evitare che ciò accada nuovamente. Proprio di questo si è parlato ieri, durante il webinar dal titolo: “Il contenimento dell’oidio su vite da tavola”.
Clicca sui nomi dei relatori per scaricare le slide.
Stagione epidemica
Il primo relatore a prendere la parola è stato il professor Tito Caffi, prof. associato di Patologia Vegetale – presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – .
Dall’intervento del professore è emerso come le stagioni viticole sono concatenate l’una all’altra in materia di oidio. Ciò implica che dovremmo cominciare a comprendere che la “Stagione epidemiologica” dell’oidio non coincide con la stagione vegetativa della vite.
Monitoraggio, gestione agronomica e trattamenti estintivi
Successivamente gli agronomi Antonio Mastropirro e Antonio Carlomagno hanno mostrato in che modo le nuove tecnologie come i DSS – associate ad una corretta gestione agronomica, e ad un uso intelligente delle novità in materia di biocontrollo – possono darci una mano a controllare l’oidio in vigneto.
Una delle raccomandazioni riportate dagli agronomi afferenti a Agriproject Group è stata la possibilità di re-introdurre in vigneto senza paura, i “trattamenti estintivi” in seguito ad un monitoraggio continuo.
Gowan
Infine l’agronomo Luigi Evangelista – Technical advisor area centro Italia per Gowan ha illustrato le novità in catalogo in merito ai formulati volti a contenere le infezioni del mal bianco.
Noi della redazione di uvadatavola.com ci auguriamo che il webinar di ieri pomeriggio possa avervi fornito input preziosi per affrontare l’imminente stagione dell’uva da tavola con un nuovo slancio ed una nuova visione.
Ti sono sorti solo ora dei dubbi circa il webinar in oggetto?
Comunicaceli su whatsapp al +39 348 012 4610 – entro il 30 marzo 2022.
Porremo i tuoi quesiti agli agronomi e successivamente pubblicheremo sul sito le loro risposte.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com