Per i tagli alla Pac l’agricoltura italiana riceverà 2,7 miliardi in meno.
Il mese scorso la Commissione europea ha presentato a Bruxelles la bozza di riforma della Politica agricola comune per il periodo 2021-2027, che tiene conto del calo dei contributi della Gran Bretagna, in uscita dalla Ue.
Il budget complessivo a disposizione dei Paesi membri sarà di 365 miliardi di euro, pari a circa il 30% del plafond di tutta l’Unione, con una riduzione del 5% rispetto ai 373 miliardi stanziati per il periodo 2014-2020.
Per l’Italia, la quota sarà del 6,9% inferiore a quella della precedente programmazione.
Le cifre sul tavolo sono già state contestate dall’Europarlamento, che a fine maggio a Strasburgo ha approvato la risoluzione non vincolante sulla riforma della Pac: calcolando i tagli a prezzi costanti 2018 e anziché a prezzi correnti, risulterebbe una la riduzione del 15% al bilancio Pac.
Per gli agricoltori italiani i contributi diretti diminuiranno di 1,9 miliardi di euro; i francesi invece, che restano i destinatari della fetta più alta dei fondi europei all’agricoltura, perderanno 3,7 miliardi. L’Italia è il quarto Paese per ammontare di finanziamenti Ue destinati all’agricoltura, con 36,3 miliardi previsti dalla riforma della Pac. Dopo la Francia (62,3 miliardi), ci sono la Spagna (43,7) e la Germania (quasi 41 miliardi).
Per controbilanciare i tagli al plafond complessivo, Bruxelles ha cercato di favorire le aziende agricole di piccole e medie dimensioni e i giovani agricoltori.
Almeno il 2% della dotazione nazionale degli aiuti diretti, inoltre, dovrà essere destinata ai giovani agricoltori e almeno il 30% dei fondi per lo sviluppo rurale dovrà andare ad azioni per il clima. La Commissione sottolinea poi come nel nuovo bilancio Ue per il 2021-2027 saranno disponibili anche 10 miliardi per la ricerca e l’innovazione in agricoltura, circa il triplo della dotazione attuale.
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