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- Come riportato nell’ultimo bollettino di ALSIA Basilicata, dall’1 maggio nella regione lucana i modelli previsionali hanno stimato il verificarsi di ben dodici infezioni primarie di Plasmopara viticola, agente di peronospora. Anche in Puglia la situazione è critica in tutto il territorio e sempre più Comuni avanzano la richiesta dello stato di calamità naturale.
- Con le violenti piogge che si stanno abbattendo da oltre 1 mese, quindi, è fondamentale pensare per esempio alla messa in funzione di dighe che consentano di convogliare acqua piovana da destinare, dopo appositi controlli, all’uso potabile o irriguo.
L’ondata di maltempo in tutta Italia non sembra arrestarsi e piogge e rovesci continuano a interessare con forte intensità tutta la penisola. I disagi sono tanti non solo nelle città, ma anche nelle campagne dove i danni sono ormai quasi incalcolabili, anche e soprattutto quelli causati dalle infezioni del fungo agente di peronospora nei vigneti ad uva da tavola.
Come riportato nell’ultimo bollettino di ALSIA Basilicata, dall’1 maggio nella regione lucana i modelli previsionali hanno stimato il verificarsi di ben dodici infezioni primarie di Plasmopara viticola, agente di peronospora. Anche in Puglia la situazione è critica in tutto il territorio e sempre più Comuni avanzano la richiesta dello stato di calamità naturale.
“La situazione è grave – ammette Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani – e i danni sono incalcolabili. Altro problema, poi, è la manutenzione del territorio. Le strade rurali si stanno liquefacendo, trasformandosi in fiumiciattoli di fango e acqua, e tutto questo rende ancora più difficile gli interventi poiché i campi diventano irraggiungibili e non praticabili”.
Quanto si sta osservando è conseguenza delle anomalie climatiche che rappresentano ormai la norma e che preoccupano fortemente i produttori. Così come c’è il timore di vedere compromesse le produzioni a causa dell’elevata frequenza delle manifestazioni piovose violente, delle precipitazioni brevi e intense e degli sfasamenti stagionali, però, c’è anche la preoccupazione di vedere il settore agricolo messo a dura prova dalla scarsa disponibilità di acqua irrigua nei periodi di prolungata siccità, che in maniera irregolare si alternano ai periodi più piovosi.
Con le violenti piogge che si stanno abbattendo da oltre 1 mese, quindi, è fondamentale pensare per esempio alla messa in funzione di dighe che consentano di convogliare acqua piovana da destinare, dopo appositi controlli, all’uso potabile o irriguo.
“Di fronte al verificarsi di eventi climatici estremi – sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati sono in programma nel breve periodo interventi che garantiscono acqua per usi civili e per la produzione agricola – è necessario pensare a un piano invasi per contrastare la siccità e aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità”.
I danni da peronospora e la siccità, quindi, rappresentano due aspetti che, sebbene sembrino contrastare tra loro – uno associato all’eccessiva piovosità e l’altro all’assenza di acqua – sono molto vicini e simili. Mentre per la peronospora e l’impraticabilità dei campi, la gestione del problema sembra essere ormai sfuggita di mano, per quanto riguarda la siccità, è possibile pensare a soluzioni che vedono anche l’uso sostenibile ed efficiente dell’acqua piovana. Tra queste, non solo l’utilizzo di acque reflue depurate e affinate, ma anche la realizzazione di dighe che, convogliando l’acqua piovana, costituiscono importanti invasi per il settore agricolo.
Silvia Seripierri
©uvadatavola.com