Cocciniglia farinosa della vite: ciclo biologico e controllo

La cocciniglia farinosa della vite è un fitofago che necessita di particolari rilievi che permettano di correlare i suoi stadi biologici con la gestione degli interventi fitosanitari in vigneti di uva da tavola.

da Redazione uvadatavola.com

La cocciniglia farinosa della vite (Planococcus ficus Signoret) è un fitofago che, anche se presente nei nostri areali da moltissimi anni, ha causato problemi – specialmente sulle uve da tavola – solo recentemente.

Il fenomeno è legato a una evoluzione fitoiatrica nella gestione del vigneto che permette di offrire al consumatore uva con maggiori standard qualitativi e a bassa residualità. La riduzione o la completa eliminazione di insetticidi ha quindi consentito un incremento della popolazione di questa specie. Tale crescita è anche la diretta conseguenza di un ripristino di equilibrio naturale nella competizione delle specie, con possibile riduzione dell’entità degli individui per l’incrementarsi di antagonisti naturali o di altri fattori biotici e abiotici.

 

Monitoraggio e ciclo biologico

La biologia di P. ficus è abbastanza complessa e necessita di particolari rilievi che permettano di correlare i suoi stadi biologici con la gestione degli interventi fitosanitari.

Il primo livello di monitoraggio consiste nel verificare la presenza del fitofago nel proprio vigneto già dal periodo invernale, ma anche l’entità, nei siti di svernamento, delle femmine fecondate e delle neanidi di seconda o terza età. Una buona parte degli individui svernano sotto il ritidoma, mentre la restante parte nel terreno o in altri siti riparati. Perciò la fase del monitoraggio invernale consente, con l’asportazione a campione del ritidoma delle viti, di individuare piccoli focolai non riscontrati nella stagione precedente, ma anche di rilevare – in relazione al numero di individui presenti – la possibile evoluzione nella successiva campagna produttiva.

Il secondo livello di monitoraggio verifica il periodo di migrazione degli individui svernanti sulla nuova vegetazione e, di conseguenza, sui grappoli. Tale migrazione è sicuramente influenzata dalle condizioni climatiche: nelle aree del Sud Italia, nella maggior parte dei casi si verifica dal mese di maggio sino a giugno-luglio. In tale periodo le femmine fecondate iniziano le ovideposizioni, dando origine a nuove generazioni; le neanidi di seconda e terza età si evolvono in femmine o maschi, dando origine a ulteriori generazioni che complessivamente si accavallano durante la stagione vegetativa.

Questo fa sì che da luglio in poi si trovino contemporaneamente diversi stadi biologici della cocciniglia.

I voli degli adulti maschi iniziano da giugno-luglio per proseguire nel corso della stagione. Tali fitofagi presentano un elevato polimorfismo rispetto alle femmine e sono facilmente rilevabili con le trappole attivate con feromone sessuale femminile. La presenza di tali adulti, comunque, non sempre viene rilevata in alcune aree viticole e ciò può essere determinato da una bassa evoluzione delle neanidi di terza età in maschi e dalla possibilità delle femmine di potersi comunque riprodurre partenogeneticamente, cioè senza la presenza del maschio. Per cui, in relazione ai diversi fattori che influenzano lo sviluppo biologico dell’insetto, l’entità dei diversi stadi biologici degli individui presenti durante la stagione può subire variazioni percentuali. Nel periodo autunnale gli individui svernanti migrano lentamente verso i siti di ricovero invernale.

 

Controllo

La gestione del controllo di P. ficus deve essere articolata in relazione alle fasi di sviluppo biologico dell’insetto, basandosi su diversi momenti specifici:

  • nel periodo invernale, scortecciando i ceppi e irrorandoli con calce idrata, olio minerale bianco o con prodotti chimici ammessi;
  • nel periodo primaverile per il controllo degli individui svernati durante la loro migrazione sulla vegetazione, utilizzando prodotti chimici a base di olio minerale o acetamiprid. In tale periodo possono anche essere programmati lanci di antagonisti come Cryptolaemus montrouzieri, coccinellide predatore e Anagyrus pseudococci, imenottero Encyrtidae che vive come parassitoide a spese delle cocciniglie cotonose;
  • nel periodo estivo, eseguendo un ulteriore controllo chimico sulla base della diffusione e grado di infestazione.

 

Confusione sessuale e predatori

Un valido supporto nel controllo della cocciniglia farinosa della vite viene dato poi dall’applicazione del metodo della confusione sessuale, che consente di limitare – nel periodo estivo e fino alla raccolta – il numero degli interventi con sostanze chimiche. La confusione sessuale, infatti, ha avuto rapidi consensi da parte dei viticoltori, sia per la sua efficacia, apprezzabile dopo qualche anno, sia per la possibilità di poter continuare a mantenere nei vigneti una gestione a basso impatto ambientale e conforme ai principi delle norme ecosostenibili sull’impiego dei prodotti fitosanitari.

I diffusori vanno installati non più tardi di fine maggio-giugno al fine di coprire tutte le generazioni fino a ottobre inoltrato-inizio novembre. Considerata la limitata estensione territoriale dei voli degli adulti maschi e la ristretta movimentazione delle femmine, è stato possibile valutare l’efficacia del metodo della confusione su tale cocciniglia anche su superfici di un ettaro. In ogni caso, tale metodo – applicato su maggiori superfici – consente di esprimere al meglio la sua validità. Nel periodo estivo, la possibilità di abbinare alla confusione sessuale anche lanci di Anagyrus pseudococci consente di ridurre drasticamente la popolazione della cocciniglia farinosa.

Autori: Antonio Guario1, Luigi Tarricone2, Vito Lasorella3, Onofrio Grande3, Nicola Antonino3, Francesca Tarricone2

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