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- Perciò studiosi indiani, afferenti alla “Mizoram University” hanno voluto osservare se l’acido salicilico o l’acido ossalico possono influire positivamente sulla tenuta in post-raccolta dell’uva da tavola della cultivar Thompson seedless.
- Dalle diverse prove i risultati migliori sono stati riscontrati dalla somministrazione di 2 millimoli di acido salicilico.
La tenuta in post-raccolta dell’uva da tavola è minacciata da diversi problemi: il rammollimento e la caduta degli acini, il conseguente imbrunimento del raspo o ancora l’avvio delle muffe.
Perciò studiosi indiani, afferenti alla “Mizoram University” hanno voluto osservare se l’acido salicilico o l’acido ossalico possono influire positivamente sulla tenuta in post-raccolta dell’uva da tavola della cultivar Thompson seedless.
I risultati della loro ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Sage Journals“; clicca qui per leggere lo studio completo.
Entrambi gli acidi potrebbero contribuire a prolungare la salubrità e la conservazione nel tempo del prodotto. In particolare l’acido salicilico che agisce riducendo la respirazione dei frutti e la biosintesi dell’etilene.
Procedimento
I grappoli d’uva sono stati trattati con acido ossalico (OA) a diverse concentrazioni (1, 2, 3, 4 e 5 millimoli) e acido salicilico (SA) (0,5, 1, 1,5 e 2 millimoli). I trattamenti sono stati confrontati entro 16 giorni ad intervalli di 4 giorni.
Dalle diverse prove i risultati migliori sono stati riscontrati dalla somministrazione di 2 millimoli di acido salicilico.
I grappoli trattati con questa precisa concentrazione di acido hanno dimostrato:
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un’inferiore perdita di peso,
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consistenza maggiore dell’acino,
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minore imbrunimento del rachide,
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minori infezioni fungine.
Soddisfacenti sono stati anche i risultati riscontrati osservando il parametro del sapore dell’uva, che ha mostrato un ottimo rapporto acidi e zuccheri.
Traduzione a cura di Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com