In Puglia è partita la conta dei danni causati dall’improvvisa grandinata del 4 luglio scorso.
Le ispezioni degli uffici regionali sono già cominciate nel tarantino, la provincia pugliese più colpita e in cui è stata segnalata la distruzione di buona parte delle produzioni ortofrutticole più rilevanti per il territorio.
In foto: Gianluca Nardone – direttore del Dipartimento Agricoltura della regione Puglia
Il direttore del Dipartimento Agricoltura della regione Puglia, Gianluca Nardone, ha annunciato di voler garantire la massima tempestività nei provvedimenti, dando risposte immediate: “Sulla base delle segnalazioni dei comuni colpiti – dichiara Nardone – il Dipartimento Agricoltura ha avviato le ispezioni del territorio per verificare i danni subiti e procedere con la richiesta di declaratoria dello stato di calamità indirizzata al Ministero. Pur avendo a disposizione 60 giorni di tempo, agli uffici regionali è stata data indicazione di procedere con la massima tempestività per poter dare una risposta concreta al territorio già entro il mese di luglio”.
L’ondata di maltempo è stata una dura botta per il settore produttivo pugliese, ma il vero problema è che questi non possono più essere considerati eventi sporadici; bensì sono segnali sempre più evidenti della tropicalizzazione del nostro clima. Fatto che rende il mestiere dell’agricoltore sempre più incerto.
A tal proposito l’auspicio della regione è anche quello di migliorare gli strumenti di gestione del rischio, rendendo più conveniente il ricorso alle polizze assicurative e modernizzando la legislazione sulle calamità e sulle modalità di utilizzo del Fondo di Solidarietà nazionale.
Nardone conclude: “La Regione Puglia, dal canto suo, ha da poco approvato le nuove modalità operative per il trasferimento dei fondi destinati alle aziende agricole che hanno subìto danni da calamità atmosferiche. Questo si traduce in tempi ridotti nell’erogazione dei contributi in favore degli agricoltori colpiti da eventi avversi. Si tratta solo di un primo passo per riorganizzare e snellire l’intero sistema dei danni da avversità atmosferiche e per garantire certezze nella quantificazione e nei tempi di erogazione degli indennizzi”.
Autore: Claudia Accoto
©uvadatavola.com